IMMAGIMONDO/ULTIMI GIORNI
VAGABONDANDO FINO A GAZA

LECCO – Dalla proiezione del documentario “One More Jump” alla presentazione del nuovo libro di Silvia Tenderini: “A piedi. Vagabondare tra i cammini d’Italia e d’Europa”. E ancora, in un’ultima settimana di appuntamenti, la mostra “Hijacked Education”, che fino a domenica 4 ottobre raccoglie negli spazi della Torre Viscontea gli scatti di Diego Ibarra Sánchez. Si avvia verso chiusura la 23ª edizione di “Immagimondo”, il festival di viaggi, luoghi e culture organizzato da Les Cultures Onlus e inserito, quest’anno, nel più ampio cartellone di “Confini, frontiere, identità”. Un’edizione inaugurata lo scorso 19 settembre e che in queste settimane sta portando nel lecchese un ricco cartellone di appuntamenti con viaggiatori, scrittori, giornalisti, musicisti e registi.

Tre gli eventi in programma in questa ultima settimana di festival, a partire dall’appuntamento fissato per giovedì 1 ottobre alle 18, al Bradipo Caffè di Corso G. Matteotti 7, a Lecco. Protagonista sarà Silvia Tenderini, già consulente del Museo Archeologico Giovio di Como nonché autrice di articoli, guide e ricerche su temi legati alla storia e alla cultura del territorio alpino. Più volte ospite della kermesse, Tenderini presenta, ora, il suo “A piedi. Vagabondare tra i cammini d’Italia e d’Europa”, libro pubblicato a marzo 2020 dalla casa editrice lecchese Alpine Studio. Un volume, questo, dedicato al fascino del camminare, al lento procedere passo dopo passo, agli incontri fatti durante il suo peregrinare lungo i cammini d’Italia e d’Europa. (I posti sono limitati, si consiglia la prenotazione scrivendo a immagimondo@lescultures.it).

Ci si sposta a Mandello del Lario, precisamente in piazza Leonardo da Vinci (in caso di maltempo Teatro De André), per l’appuntamento di punta della settimana, in programma per sabato 3 ottobre alle 20.45. Si tratta della proiezione del documentario “One More Jump” (Italia/Svizzera/Palestina, 2019 | 82′), alla presenza del regista Emanuele Gerosa e del protagonista Abdallah Inshasi. Un lavoro che segue le vicende di Jehad e Abdallah, due ragazzi palestinesi nati e cresciuti insieme nella Striscia di Gaza e che nel 2005 decidono di fondare il Gaza Parkour Team, nel tentativo di dare alle nuove generazioni un’alternativa alla guerra. Un gruppo, questo, che in una terra di violenza pratica lo sport nato in Francia agli inizi degli anni ’90 e che consiste nell’eseguire, con la maggiore velocità possibile, un percorso estremo, tra corsa, salti e arrampicate. Il documentario segue la vita dei due fondatori: dopo essere riuscito a scappare, Abdallah lo vediamo vivere come rifugiato politico in una casa abbandonata in Italia; ancora intrappolato a Gaza, invece, Jehad, che rimasto solo alla guida della squadra rimprovera all’amico di un tempo di averlo lasciato indietro. Separati, i loro destini si rispecchieranno comunque l’uno nell’altro.

Infine, continua sino a domenica 4 ottobre la mostra “Hijacked Education”, progetto realizzato dal documentarista e filmmaker spagnolo e residente in Libano Diego Ibarra Sánchez ed esposto alla Torre Viscontea di Lecco. Tra scatti che ritraggono scuole distrutte e abbandonate, insegnanti e studenti in esilio, bambini-soldato e libri bruciati, la mostra racconta di un’istruzione perduta e violentata e di come guerra, estremismo, intolleranza e paura stiano spazzando via il futuro di un’intera generazione di migliaia di bambini in paesi come Pakistan, Afghanistan, Iraq, Ucraina, Siria, Libano, Colombia e Nigeria. Un reportage, questo esposto a Lecco, che si propone, oggi, come una riflessione su quanto violenza e terrore siano solo la punta di un iceberg che segnerà indelebilmente il futuro dei più giovani. Uno sguardo sulle conseguenze, su un mondo della formazione drammaticamente fermo e su un avvenire che, proprio per questo, appare completamente tradito. Autore del progetto, come detto, un fotografo documentarista estremamente critico nei confronti dell’uso dell’immagine nella nostra società, in un momento storico che egli stesso definisce “un’era lobotomizzata dal turismo sulla sofferenza altrui”. Nel suo lavoro, Diego Ibarra Sánchez si impegna affinché la fotografia non sia più solamente una finestra sul mondo, bensì un mezzo utile a sollevare interrogativi e, come per l’esposizione lecchese, generare riflessioni. La mostra è a ingresso libero. Orari: giovedì 10– 13; venerdì, sabato e domenica 14– 18.