IL GRAFFIO: “LUNGO È IL FAR CREDERE”

Il lungo giorno di pioggia, la lunga fuga di Pogacar, la lunga colonna di auto, la lunga galleria allagata, la lunga lista di tutti i santi anch’essi in colonna, la lunga sirena dei farmaci salvavita, la lunga attesa.

E alla fine, come ogni volta, tutto questo è esploso come una miccia. Corta. Precisa. Illuminante. Puntuale.

L’ennesimo proclama e parole scontate del Sindaco ai cittadini che in coda alla tempesta perfetta della viabilità estrae la soluzione: “Il Polo della mobilità capace di connettere auto privata, sistema ferroviario e rete degli autobus

Dopo la nuova sede del Comune nella ex Deutsche, i treni Lecco-Milano in 30′, il nuovo mega Bione, 10 km di esperienze sul nuovo lungolago, meno tasse alle famiglie, non lasceremo indietro nessuno, è pronto per una nuova televendita.

Nell’attesa del prossimo problema da non risolvere per non risolverne uno vecchio, giriamo in tondo ad ogni cambio di via e di cantiere, usiamo i monopattini comunali e se dobbiamo portare la figlia a scuola usiamo il biciclo, se sono due il triciclo, se sono tre il quadricipite, caricandoli sulle spalle.

In questi lunghi quattro anni infatti il Sindaco dei proclami e delle televendite non ha portato un miglioramento concreto che sia uno alla mobilità. Ha fatto rotonde che non rotondano, nuovi cambi di marcia che non marciano, ponti che non ponteggiano, strisce gialle per posti auto che non posteggiano.

Però ha promosso i monopattini che poi si son bocciati da soli

Eccoci qua in una lunga coda.

Nell’attesa del nuovo proclama, del nuovo lungo giorno di pioggia, della nuova lunga fuga di Pogacar, della nuova lunga colonna di auto, della nuova lunga galleria allagata, della nuova lunga lista di tutti i santi anch’essi in colonna, della nuova lunga sirena dei farmaci salvavita, della stessa lunga attesa, per poi cominciare da capo come un nuovo giro dell’oca.

Tutto qua in una lunga coda di promesse, impegni, dichiarazioni, disattesi dentro il lungo fsr credere

Non che abbiamo fretta, ma chissà: forse si sveglierà qualcuno a dire che aver seppellito la politica per sostituirla con una manciata di pifferai magici con l’illusione che una faccia valga un programma non è stato poi questo grande affare.

Nemmeno lungo le nostre strade.

John “lungotenente” Holmes

 

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