Cara Lecconews,
ha trovato giustamente ampia eco la presentazione del “Bilancio” che Bilancio però non è, del primo anno di attività dell’Ostello.
“Lecco, Ostello: 13.840 presenze in un anno, gli stranieri battono gli italiani (7.157 i primi e 6.683 i secondi)”.
Ma non è un Bilancio perché i dati sono limitati alle presenze. Quante, da dove e la durata. Quest’ultima registra prevalentemente la sosta di un giorno.
Mancano tutti gli altri numeri.
Che non sono solo numeri.
Visto che la struttura è anche nostra, nostra di tutti i lecchesi che hanno contribuito a metterla in piedi con le proprie tasse, che il Comune ha pure aumentato.
Quindi qualche altro numero di Bilancio, giornalisticamente o amministrativamente è possibile averlo?
Con queste presenze in euro quanto han incassato?
Quanto utile han fatto?
E anche dal Ristorante, manco previsto all’inizio, si può sapere quanto scontrina?
Non per fare la finanza, ma per trasparenza – essendo uno spazio anche dei cittadini, soprattutto dei cittadini.
Altrimenti i titoli di stampa, interessanti, lasciano il tempo che trovano e paiono più una pubblicità o una notizia a metà.
Io, qui ancora di più che per i tavolini esterni dei bar che occupano spazio pubblico, non capisco perché non vi sia nel contratto e nelle autorizzazioni, un margine/quota sul fatturato che non possono essere, ovviamente, gli 1,5€ della tassa di soggiorno da mettere a ristorno del Comune per iniziative pubbliche, sociali, diffuse, durature, questo per fare un esempio.
Tenendo appunto conto, cosa non da poco, che il rischio di impresa per costruire la struttura (2.700.000 € totali di cui ben 1.970.000 del Comune, pure per gli arredi) è stata tutta in capo al pubblico.
Che l’affitto è di 4.000€ mese, (3.000€ al mese il primo anno, 3.500€ il secondo) ecco, vista la proprietà pubblica dell’immobile sarebbe doveroso conoscere questi dati e anche il livello di retribuzione del personale che ci lavora
Tutto legittimo e interessante, se però teniamo conto che gli abbiamo dato pure le stecche della Piccola anche lì con un impegno di spesa pubblico non indifferente, ma è un abitudine per la Giunta fare gli agenti immobiliari, nel piccolo è successo così anche con il Dehors di Pescarenico…
Il privato fa il suo legittimamente ma il pubblico fa quotidianamente il nostro?
Paolo Trezzi
Lecco
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