I DIPENDENTI PREOCCUPATI:
“A RISCHIO DI CHIUSURA
IL PROVVEDITORATO DI LECCO”

Siamo i dipendenti dell’Ufficio Scolastico Territoriale MIUR  di Lecco  e scriviamo con preghiera di pubblicare nelle pagine del Vs. giornale quanto di seguito puntualizzato in merito alla riorganizzazione dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) per la Lombardia che a nostro avviso, se attuato, andrà a discapito di un  servizio  pubblico essenziale per tutto il territorio lecchese, in quanto scomparirebbe l’ufficio territoriale di Lecco e verrebbe accorpato a quello di Bergamo.

L’articolazione degli uffici dell’USR  da  molto tempo richiama grande attenzione ed interesse non solo da parte di tutto il personale ministeriale, in quanto è in gioco il lavoro di tanti dipendenti , ma anche da parte dell’utenza che include docenti, personale amministrativo, studenti e loro famiglie, per le ripercussioni  negative che ciò avrebbe sulla qualità del servizio e sul funzionamento di tutte le istituzioni scolastiche.

Siamo d’accordo su una  riorganizzazione dei servizi per aumentarne l’efficienza e l’efficacia,  per conseguire un risparmio sui costi generali ottimizzando le risorse finanziarie e per lavorare in migliori condizioni ed ottenere maggiori risultati,  quindi nulla da eccepire se vengono accorpate le dirigenze purché i servizi rimangano sul territorio e di conseguenza il personale che eroga da anni tale servizio.

Se gli utenti della scuola lecchese dovessero recarsi a Bergamo per le loro pratiche, dove sarebbe la sussidiarietà e la maggiore vicinanza dello Stato ai suoi cittadini?

Per informare in modo corretto e puntuale i lettori ed in particolare tutta l’utenza che usufruisce dei nostri servizi, comprese tutte le persone straniere che nel territorio hanno necessità di ottenere il riconoscimento dei titoli di studio conseguiti nei paesi d’origine tramite l’equipollenza, evidenziamo il fatto che l’UST offre alle scuole un servizio importantissimo per il loro funzionamento in termini di gestione delle posizioni pensionistiche, esami di stato,  gestione del personale della scuola docente ed amministrativo, definizione degli organici, gestione delle scuole paritarie, procedure di reclutamento, attività formative e di consulenza, supporto agli studenti ed alle loro famiglie, sostegno alla disabilità oltre naturalmente all’integrazione scolastica e sociale  legata ai flussi migratori di alunni stranieri.

Non comprendiamo quindi il motivo e la ratio degli accorpamenti di alcuni ambiti territoriali, in quanto tale operazione va in direzione totalmente opposta al disegno di riforma della “Buona Scuola” fortemente voluto dall’attuale Governo del Paese. Se la proposta di riforma scolastica prevede grandi novità ed investimenti, ed in particolare il reclutamento di 150 mila unità di personale scolastico (a livello nazionale), chi, se non gli Uffici Territoriali, dovrà farsi carico di tutte le procedure di reclutamento, definizione degli organici, supporto alle istituzioni scolastiche e all’utenza per realizzare questo importante obiettivo di crescita per il nostro Paese? Non certo gli uffici centrali ministeriali, né quelli delle direzioni regionali del cui accorpamento non se ne accorgerebbe nessuno.

Crediamo, al contrario, che proprio in questo momento, ai fini di una buona riuscita dei programmi di governo,  debba essere valorizzato e potenziato il ruolo degli uffici di livello provinciale che hanno un più diretto rapporto operativo con le scuole del territorio e con gli utenti del servizio.

La RSU dell’UST di Lecco