H-DRA’, TREZZI: “UN BEL PROGETTO DI MARKETING, SERVONO FATTI”

LECCO – Dopo la chiusura della prima edizione della manifestazione in titolata “H-drà”, della quale LeccoNews.LC è stato orgoglioso media partner, riceviamo un commento piuttosto articolato da parte di Paolo Trezzi.  In alcune parti, non rappresenta esattamente il sentire del giornale che state leggendo, ma nella tradizione di questo quotidiano – aperto alle opinioni da qualunque parte provengano – lo pubblichiamo integralmente, di seguito:

            H-drà?

H-drà è stata una bella festa che ha animato Lecco in questo fine settimana fortunatamente non del tutto piovoso.Ma H-drà non era solo e tanto una festa normale era un festival dedicato agli stili di vita sostenibili,una rete di persone private, enti pubblici e privati, associazioni e istituzioni alla ricerca di un percorso comune per promuovere i temi della sostenibilità”. Come si legge nel sito web h-dra.org

Ecco, io credo che questo percorso finché sarà lastricato di parole (certo bellissime) ma che non si tradurranno in qualcosa di concreto ci farà restare fermi. Immobili. Ingessatissimi.

A Lecco, finora, queste parole non si sono tradotte in concretezza, e questo Festival, guardando non solo il sito, è, prevalentemente, un bel progetto di marketing. H-drà quindi qualcos’altro, oltre all’auto-promozione degli organizzatori? Perché poi al di là dei parallelepipedi di abete grezzo in Piazza (molto, molto belli), della band di tamburi senegalesi (molto, molto bravi), ad essere pragmatici e realisti, quando i blocchi si smonteranno e i tamburi si silenzieranno, cosa resterà? Insomma voglio dire senza cattiveria ma nemmeno far passare un evento, certo non da buttare, per la ciliegina sulla concretezza…questa Città, questa Amministrazione Comunale che l’ha promosso (H-drà Festival Lecco è un evento di Lecco Città Alpina) questi promotori, che cosa hanno fatto in questi anni, in questi mesi?

Parlo di concreto e di significativo (un po’ di più di qualche aperitivo, di qualche concerto, di qualche contributo economico chiesto, dato e preso, intendo). Tolto il marketing mi pare che questo Festival, a Lecco, sia più il tappo che frena il cambiamento, che la cascata che sgorga rigogliosa tra le rocce.

Queste associazioni (mi chiedo se per la necessità di avere contributi economici che permettono le loro attività e questi Festival altrimenti impensabili con risorse proprie o solo per mera carenza di elaborazione politica) non hanno mai, mai analizzato cosa sta facendo (o non facendo) questo Comune? Hanno mai avanzato una critica – e precedentemente ad oggi – una proposta verso l’Ente Comune? Misurabile, tangibile.

Questo Comune, si sono rese conto che, nei fatti, è tutt’altro che promotore di stili di vita sostenibili e ambientali?

Io credo che i cittadini di Lecco già sappiano cos’è la raccolta differenziata, cos’è il biologico, cos’è il risparmio idrico, la mobilità sostenibile e la difesa dell’ambiente. Credo che lo sappia anche il Comune (almeno da tre anni con il programma pre-elettorale di QLL Altra Via) ma, quest’ultimo, non lo fa.

Si limita a mettere il logo sui manifesti che la promuovono e a dare qualche soldi e la corrente.

Il Comune di Lecco, oggi, è bene ricordarlo visto che durante il Festival non è stato fatto – sta distruggendo, coscientemente, le sue montagne – il Monte Magnodeno – assecondando e legittimando il Nuovo Piano Cave. Le Associazioni perché si son guardate bene dal mettergli un aut-aut concreto, misurabile, coerente, tipo: Comune, poche balle, o promuovi la difesa dell’ambiente o sostieni il Piano cave, delle due l’una”.

Sull’acqua pubblica perché non gli si è detto di non andar contro, come invece sta facendo, alla scelta referendaria?

Perchè non han chiesto di promuovere una mobilità sostenibile seria – pubblica e collettiva – al posto del progetto fallimentare del bike sharing che sembra utile solo per chi prende dal Comune una quantità di soldi sproporzionata per l’utilizzo? Tra l’altro lo stesso che promuove il Festival….

Perchè non han chiesto di promuovere e sperimentate almeno qualcosa di tutto quello che da anni in altri Comuni virtuosi e sostenibili è prassi ordinaria?

H-drà mai che, oltre alle parole, questo Comune sia stimolato a fare anche fatti concreti?

H-drà?

Paolo Trezzi