ROMA – Oggi a Roma la presentazione dei risultati dell’indagine congiunturale di Federmeccanica sull’industria metalmeccanica. I risultati confermano il proseguimento della fase recessiva in atto a partire dai primi mesi del 2018 e non emergono nelle previsioni a breve segnali di miglioramento della congiuntura settoriale. Nel terzo trimestre dell’anno in corso, sulla base dei dati di fonte Istat, i volumi di produzione evidenziano una caduta pari all’1% rispetto al precedente trimestre e del 2% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente.
Per quanto attiene il territorio delle due province, secondo gli ultimi dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio nell’ambito dell’Osservatorio Congiunturale rapido qualitativo sul mese di settembre 2019, comparando ai livelli di luglio le imprese metalmeccaniche di Lecco e Sondrio mostrano dinamiche in parziale decelerazione. Il rallentamento interessa in modo particolare gli indicatori associati agli ordini interni e al fatturato ed è rilevabile anche a livello di previsioni formulate riguardo l’andamento per i prossimi mesi.
La domanda mostra una decelerazione sul versante domestico dove il 34,4% del campione indica una diminuzione, a fronte di una quota pari al 28,1% di indicazioni di aumento. Per quanto riguarda l’export i giudizi si suddividono pressoché equamente tra chi indica stabilità (33,4%) e chi segnala aumento o diminuzione (entrambi al 33,3%). La produzione risulta stazionaria in settembre; per oltre quattro realtà su dieci (44%) si riscontra un mantenimento dei livelli di luglio mentre i giudizi di aumento e diminuzione dell’attività si attestano, in entrambi i casi, al 28,1%. Il grado di impiego medio degli impianti produttivi si attesta al 78,9% in settembre. Il fatturato è comunicato in diminuzione per oltre un’azienda su due (53,1%) mentre cresce per il 34,4% ed è stabile per il rimanente 12,5% del campione.
Lo scenario occupazionale risulta caratterizzato da una generale conservazione dei livelli, così come confermato da quasi quattro imprese su cinque (78,1%). In caso di giudizi di variazione, però, risultano più diffuse le indicazioni di aumento (15,6%) rispetto a quelle di diminuzione (6,3%). Le previsioni espresse riguardo alle prossime settimane evidenziano, a fianco della prevalente indicazione di stabilità del business (59,4%), un’aspettativa di rallentamento (25%) che risulta più diffusa rispetto a quella di crescita (15,6%). A livello occupazionale, invece, il quadro previsionale risulta diffusamente stabile.
“A livello nazionale si assiste ad un rallentamento generale dell’attività e della domanda, che vediamo anche sui nostri territori – evidenzia il presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio Antonio Bartesaghi -. Purtroppo anche noi subiamo i riflessi delle criticità negli scambi internazionali e, a peggiorare la situazione, vediamo una manovra economica che non è certamente adeguata agli obiettivi di crescita del Paese. Noi imprenditori continuiamo come sempre con il nostro impegno, ma da solo non può bastare a invertire la rotta”.