GIOCHI “BAGNATI”: LA STATALE
DELLE OLIMPIADI ALLAGATA,
PRIMA ANCORA QUEL MASSO…

EDITORIALE – Il tempo passa, inesorabile, e dice -4 anni alle Olimpiadi invernali 2026 che vedranno coinvolti i territori del Nord Lombardia oltre a Cortina. Intanto l’altro tempo (quello meteo) ci fornisce segnali fortissimi e noi – o meglio le famose autorità preposte – non diamo risposte adeguate. Anzi.

L’immagine del tunnel della SS36 allagato ieri, unita a quella del masso che riuscì a bloccare la stessa grande arteria di collegamento qualche settimana fa, mette in ulteriore allarme – perché riguardando oggi il nostro archivio, troviamo eventi analoghi e appelli della medesima natura di quello che state leggendo. Ripetuti e apparentemente inascoltati.

Da anni e anni.

Raggiungere Bormio dal centro della Regione, dagli aeroporti eccetera, comporta inevitabilmente il passaggio per la fragilissima e trafficata 36. Nel frattempo, a Olimpiadi “lanciate” da un bel po’, nulla si muove, anzi. L’impressione è quella di un territorio e di infrastrutture sempre più in palesi difficoltà.

Ma se da un lato il clima manda inequivocabili segnali di impazzimento, con eventi e fenomeni sempre più “estremi” e soprattutto frequenti, dall’altro l’emergenza pare poco percepita da parte di chi dovrebbe metter mano alla situazione.

Chi scrive si augura di sbagliare, di grosso; di fasciarsi la testa all’eccesso e per una volta spera di venire smentito, dai fatti e nei fatti.

Eppure, la spiacevole sensazione di essere nel giusto (infaustamente, per carità) pare prevalere.

A una cinquantina di mesi dai famosi Giochi del ’26.

ElleCiEnne


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