FINO A ERBA PER I VACCINI,
PD: “ASSURDO MANCHI LECCO”.
LA REGIONE SPIEGA PERCHÈ

LECCO – Si accende la polemica intorno alle scelte che Regione Lombardia sta compiendo sui centri vaccinali del territorio.

Almeno un centro di vaccinazione massivo in provincia di Lecco si poteva trovare” spiega un perplesso Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd.

La critica si aggiunge a quella già esternata dal sindaco Mauro Gattinoni, che, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, aveva affermato come fosse “insostenibile” non aver trovato alcuna struttura per la vaccinazione massiva a Lecco.

“In questo momento, il centro più vicino è quello di Erba, al Lariofiere. Altrimenti ci sono i siti di Carate o Monza. Semplicemente allucinante se si pensa agli anziani del lago o della Valsassina che rischiano di doversi spostare di parecchi chilometri su percorsi non proprio agevoli” continua Straniero, che esorta i lecchesi a “non accettare e sottacere di fronte a questa lacuna“.

Non si fa attendere la replica di Antonio Rossi, Mauro Piazza e Antonello Formenti, rispettivamente sottosegretario e consiglieri regionali, che attaccano le uscite dei membri del Partito Democratico: “Con le affermazioni del sindaco Gattinoni e del PD sull’hub vaccinale a Lariofiere, riteniamo che si sia toccato il punto più basso della storia recente della politica lecchese: è davvero ripugnante polemizzare sulla pelle dei cittadini, per di più in un periodo di emergenza sanitaria, distorcendo informazioni vitali nel contrasto al Coronavis”

“Lariofiere è stato scelto quale grande hub vaccinale per tre semplici motivi, il primo è di natura logistica: è un grande spazio che si trova a 15 minuti da Lecco, su una strada provinciale ed è dotato di 850 posto auto gratuiti interni e per di più in caso di emergenza si trova vicino ad un ospedale” proseguono Rossi, Piazza e Formenti.

“Il secondo motivo, invece è perché  Gattinoni, alla richiesta di ATS Brianza di individuazione di una struttura da adibire a centro vaccinale, ha proposto unicamente il Centro sociale Pertini di Germanedo: un luogo che, come anche i sassi sanno, non è dotata di adeguate strutture di supporto, quali parcheggi propri e non ha spazi comuni abbastanza grandi da allestire come sale dove somministrare il vaccino”.

“Il terzo motivo è che non si è voluto implementare tali hub nei grandi centri sportivi del territorio per permettere agli atleti federali di continuare con l’attività agonistica”.

“Inoltre, sono in fase di definizione dei luoghi che cercheranno di massimizzare l’apporto dei medici di medicina generale e delle cooperative in cui sono organizzati. In questo senso, ricordiamo, è in fase di sperimentazione una iniziativa in Valsassina, centro vaccinale gestito proprio dai medici in collaborazione con i sindaci e i gruppi di protezione civile locali, con ottimi risultati” concludono.

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