LECCO – Resa dei conti in Camera di Commercio tra “dirigisti” e posizione più aperte alla partecipazione. Bocciato in consiglio il nuovo statuto e sospesa la decisione su nome e logo dell’ente che, dopo 17 anni, riunifica le camere di Lecco e Como.
In consiglio serviva una maggioranza di 22 su 33 per approvare il nuovo statuto, passo fondamentale per concretizzare la fusione attuata a marzo 2019, ma tra assenti e cambi di posizione non si è arrivati ai 22 favorevoli e sembra trattarsi di una sfiducia al presidente Marco Galimberti soprattutto perché la frattura in questo caso non è territoriale – come si sarebbe potuto prevedere – bensì entra nel merito politico della Camera di Commercio Como-Lecco. Quello che i “ribelli” chiedono è un ente meno verticistico e più aperto alle istanze del consiglio.
Commissioni, consiglio e diplomazia tornano dunque al lavoro, la nuova Camera di Commercio Como-Lecco è ancora tutta da realizzare.