LECCO – Hackaton@Badoni – 24h Code Marathon: il 22 e 23 marzo torna la competizione di programmazione software a squadre, nata dalla collaborazione fra Softeam e l’Istituto Badoni.
Si tratta di un’occasione di formazione per gli studenti: “I ragazzi sono i veri protagonisti di questa iniziativa. Lo scopo è imparare a mettersi in gioco, collaborare, essere creativi e concentrarsi su un obiettivo”, commenta Angelo De Battista, dirigente dell’istituto tecnico.
Rispetto alla prima edizione, il numero dei partecipanti è cresciuto, passando da circa 70 a più di 90. In sole 24 ore, gli studenti dovranno analizzare un problema, ideare una soluzione tecnologica, inventare un logo, realizzare un prototipo e presentare il progetto. Nella precedente edizione si trattava ad esempio di risolvere il “problema merenda”, cioè l’affollamento e la confusione che scattano all’intervallo per acquistare la merenda. La giuria, composta sia dai docenti del Badoni che da personale Softeam, procederà a una prima selezione nella serata di sabato 22 marzo e ad una seconda e definitiva nella mattinata di domenica 23, cui seguirà la premiazione: ogni squadra dovrà presentare una presentazione dell’applicazione, un documento di analisi della soluzione e un prototipo di applicazione testabile. I parametri che, tra gli altri, verranno giudicati sono: abilità tecnica, grafica, lavoro di squadra, usability, creatività.
E i premi in palio? La squadra vincitrice si aggiudicherà un premio di ben 2.000 euro. In aggiunta, sono previsti due premi speciali in buoni Amazon da 300 euro. Ma la novità più interessante è un’altra: alla squadra che presenterà l’idea più originale verrà offerto uno stage nell’azienda partner per completare il progetto e portarlo in produzione.
Fondata da tre ingegneri lecchesi, da 35 anni la Softeam si occupa di progettazione software e di consulenza informatica e con il Badoni, intrattiene da anni una relazione feconda: “Noi viviamo di persone che vengono dal Badoni – spiega Paolo Vanini, uno dei fondatori – il Badoni è parte del nostro Dna”. Basti considerare che più di venti studenti sono stati ospitati dall’azienda nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro e che uno dei partecipanti alla prima edizione dell’Hackaton oggi vi lavora stabilmente.
I. N.