LECCO – Sempre più vicina la fusione tra la Confindustria Lecco-Sondrio e la Confindustria Bergamo. Le rispettive assemblee dei soci, entrambe convocate in modalità virtuale, hanno approvato il Protocollo per la fusione delle due associazioni, confermando la decisione presa dai consigli generali che a gennaio hanno dato avvio all’iter procedurale destinato a concludersi entro il 2022 con la nascita di un’associazione unica. Per la realtà lecchese il matrimonio con Bergamo sancisce un ulteriore allontanamento dall’omologa corporazione che si affaccia sulla sponda comasca del Lario.
Il protocollo definisce i punti cardine delle procedure formali, fra i quali l’istituzione di una commissione con il compito di definire gli aspetti statutari, regolamentari e organizzativi, da sottoporre al vaglio degli organi associativi competenti e di confermare il nome della nuova realtà associativa, Confindustria Lombardia Nord.
Le Assemblee hanno anche sancito il prolungamento del periodo di validità degli attuali organi delle rispettive associazioni, che porteranno a compimento il percorso di fusione guidate dai due presidenti Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo, e Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio. A conclusione del processo di fusione, nel 2022, la composizione della governance della nuova associazione sarà tale da garantire una rappresentanza equilibrata alle due componenti, al di là della mera proporzione matematica.
“Il progetto di fusione guarda alla costituzione di un’associazione di grande autorevolezza – spiegano gli industriali -, espressione di territori che condividono la vocazione industriale, predisposti alla internazionalizzazione e che tendono al manifatturiero avanzato, integrato con i servizi tecnologici. Una associazione che continuerà ad essere il ponte tra il sistema imprenditoriale e il territorio, fautrice di innovazione e sviluppo, promotrice della diffusione di una cultura d’impresa oggi sempre più sostenibile. L’aggregazione permetterà infine di raggiungere una ancora maggiore efficienza organizzativa complessiva e delle singole aree, una migliore specializzazione, l’affinamento delle competenze, l’attrazione di talenti, oltre a una maggiore capacità di lobby non solo a livello territoriale”.
Nel corso dell’assemblea di Confindustria Bergamo è intervenuto Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, che ha illustrato gli ultimi risultati delle indagini condotte sul clima sociale, economico e politico in Italia, con un focus sull’associazionismo. L’assemblea di Confindustria Lecco e Sondrio ha invece ospitato, dopo l’esaurimento dei punti all’ordine del giorno, l’intervento del vicepresidente e direttore di Fondazione Edison Marco Fortis, per una lettura dello scenario economico e sociale.
“Con il loro voto favorevole – sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia – i nostri associati hanno raccolto l’importante sfida di dar vita a un’organizzazione ancora più grande e autorevole, mettendo a fattor comune competenze e conoscenze, riconoscendo la propria identità nei valori dell’impresa manifatturiera innovativa che caratterizza fortemente i nostri territori ed è elemento fondamentale di sviluppo per l’intero Paese. La nuova associazione avrà le dimensioni e le competenze per sviluppare progetti e attività di ampia portata come oggi richiesto dalle imprese, ma avrà al medesimo tempo una organizzazione che le consentirà una stretta vicinanza a associati e istituzioni. Parallelamente all’iter procedurale in corso, caratterizzato da una fusione di pari dignità fra le due organizzazioni, è stata avviata una collaborazione in diversi ambiti che sta già dando risultati e prepara la strada per ulteriori progetti a sostegno della competitività delle imprese”.
“Le nostre imprese hanno confermato di credere nell’alto potenziale strategico della scelta di proiettarci in una dimensione sovraterritoriale che consentirà alla nuova associazione di avere visione, capacità progettuale, condizioni e mezzi per un’azione ancora più incisiva per la crescita del sistema produttivo, dei territori e delle nostre comunità e per la diffusione di una cultura d’impresa che mette al centro sviluppo, sostenibilità e benessere condiviso – evidenzia il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva – Sarà per me motivo di orgoglio portare avanti, assieme ai colleghi del Consiglio e della Commissione, un percorso che ci vede dialogare e integrarci con l’organizzazione che è espressione di un sistema produttivo e di una provincia simili ai nostri sotto molti aspetti, primi fra tutti la forte vocazione industriale e il significativo apporto del manifatturiero alla composizione del PIL”.
DATI ASSOCIATIVI E FOTOGRAFIA DEI TERRITORI
Il settore manifatturiero esprime a Bergamo, a Lecco e a Sondrio rispettivamente il 32%, il 35,8% e il 19,8% del valore aggiunto, l’industria meccanica dà lavoro rispettivamente al 56%, al 69,4% e al 37,7% di addetti sul totale della manifattura e l’export vale rispettivamente il 48%, il 46,7% e il 14,7% del totale del valore aggiunto.
A Confindustria Bergamo sono associate circa 1200 imprese che danno lavoro a 83.600 dipendenti, a Confindustria Lecco e Sondrio, sono associate circa 710 imprese che danno lavoro a 35.000 dipendenti.
La nuova organizzazione potrà contare su 144 dipendenti (101 a Bergamo e 43 a Lecco e Sondrio), distribuiti fra le due associazioni e le due società di servizi. L’infrastruttura digitale e tecnologica esistente consentirà la totale integrazione dei sistemi informativi delle Associazioni.
Gli associati avranno a disposizione le tre sedi di Lecco, Sondrio e Bergamo, con quest’ultima che, collocata strategicamente sull’asse Torino-Venezia, nelle vicinanze dell’aeroporto di Orio, con circa 2000 mq riservati a sale e auditorium, potrà essere utilizzata da tutti gli associati per eventi e incontri di business così come le sedi di Lecco e di Sondrio, che continueranno a restare punto di riferimento per le imprese sul territorio. La provincia di Sondrio, oltre a essere un’importante cerniera con la vicina Svizzera, sarà sotto i riflettori come sede di alcune delle più importanti gare delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e, quindi, protagonista, nel prossimo periodo, di importanti investimenti soprattutto in termini di infrastrutture, in particolare viabilistiche, con ricadute positive anche per il sistema produttivo. Uno sviluppo logistico e infrastrutturale che interesserà anche il territorio della provincia di Lecco, che ne gioverà soprattutto per i collegamenti con lo snodo nevralgico di Milano.