Durante lo scorso marzo sono crollati alcuni ossari a seguito del cedimento del cemento e delle cornici marmoree che li sostengono, e da quella data non è stato ancora sistemato nulla. Fortunatamente (se così si può dire) il crollo è avvenuto durante il primo lockdown e quindi quando i cimiteri erano chiusi, evitando che potessero esserci danni alle persone oltre che alle cose.
I residenti hanno subito segnalato la problematica al Comune, ma gli unici interventi sono stati la muratura degli ossari a vista e il posizionamento di un nastro per delimitare l’area e impedire l’accesso agli ossari stessi.
Grazie invece alla buona volontà di alcuni privati è stato possibile quantomeno ridare un nome a tutti gli ossari, anche quelli attualmente senza lastra, perché rotta dal crollo.
Anche l’ex assessore Goretti e il dirigente di area avevano visitato il cimitero, ma la situazione non è cambiata: sembrerebbe essere invece bastato (lo dico con amarezza) aver presentato mercoledì il titolo della mia segnalazione per vedere in pochi giorni l’area degli ossari pulita e il nastro ripristinato. Tuttavia la situazione rimane non solo indecorosa, ma anche pericolosa, in quanto vi sono cavi elettrici dei lumini a vista, vi sono altre lastre a rischio caduta e il nastro potrebbe essere strappato nuovamente da chi vuole accedere all’ossario stesso.
Ricordo che sono a carico del Comune sia la manutenzione del muro, sia la “lastra in bianco” che chiude l’ossario: il privato paga la concessione trentennale e l’allestimento della lastra stessa. Il fatto tra quegli ossari possano esserci concessioni scadute non cambia la sostanza del problema, che è di decoro urbano e di riguardo per i defunti.
Quello che è certo, è che bisogna intervenire celermente per ripristinare gli ossari per rispetto sia dei morti, sia dei parenti che vorrebbero anche solo portare un fiore e non hanno la possibilità di farlo. La soluzione potrebbe anche consistere in uno spostamento temporaneo in altri ossari vuoti presenti nel cimitero: questo da un lato per permettere lo svolgimento delle valutazioni in merito alla tenuta strutturale delle mura, dall’altro per evitare che a causa della pioggia e del freddo possano avvenire ulteriori crolli, con conseguenze peggiori.
Mi sono state segnalate situazioni simili anche in altri cimiteri, in particolare a Laorca e a Castello: mi auguro in questi casi si possa intervenire preventivamente al fine di evitare nuovi crolli, magari utilizzando le ingenti risorse che il Comune ottiene dai servizi cimiteriali.
Concludendo chiedo quando verrà risolto il problema e se dopo 8 mesi è stato previsto un programma per le azioni da mettere in atto per il ripristino degli ossari. Queste sono le domande che mi sono state fatte dai cittadini e che attendono una risposta del comune. Perché le prime cose che i lecchesi stanno chiedendo al sindaco non sono i grandi progetti, ma sono l’attenzione alle “piccole cose” e la cura dei rioni della nostra città.
Simone Brigatti
Lecco Merita di + Forza Italia