LECCO – Non è passato. Le competenze sugli enti locali sono rimaste sparpagliate tra i diversi Ministeri. E il progetto espresso e auspicato da una cinquantina di amministratori locali del centrosinistra raccolti sabato scorso a Roma è rimasto al palo. Quando Conte è salito al Colle per portare il suo governo bis a Mattarella, il super sottosegretario con visione unitaria sugli enti locali non c’era.
Come avevamo annunciato dalle pagine di questo giornale, la strada verso Roma per Virginio Brivio non era per nulla scontata, anche se effettivamente era una delle ipotesi possibili. Quindi Lecco non ha il suo sottosegretario come per un momento era balenato. Un progetto che avrebbe visto tra i candidati a prendere la delega anche il primo cittadino del nostro capoluogo.
“Si è preferita l’impostazione tradizionale con una suddivisione per materia, invece di una che guardi all’ente che beneficia dell’azione di Governo – commenta Virginio Brivio, ribadendo che – la filiera degli Enti Locali non doveva essere frammentata nelle diverse competenze ministeriali”.
L’ipotesi in realtà per gli amministratori Pd non è minimamente accantonata: “Per noi è una battaglia sul piatto” ricorda Brivio. Su di essa, infatti, si sta ancora lavorando a Roma con l’intento d’integrare il punto nel programma di Governo. E Brivio sottolinea e chiede, anche nel sua veste di presidente di Anci Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) tre punti principali: “Autonomia dei Comuni, agenda urbana e periferie”.
Nel frattempo le voci degli amministratori italiani si stanno facendo sentire. All’Ansa il sindaco di Bologna Virginio Merola ha dichiarato: “Peccato l’assenza nel programma di Governo del tema delle città” caldeggiando per una agenda urbana nazionale in cui i sindaci siano ascoltati: “Mi auguro che si rimedi in sede di Presidenza del Consiglio con specifica delega” ha aggiunto sempre all’Ansa.
Stessa posizione anche per l’ex ministro Graziano Delrio – uno dei ‘pontieri’ che hanno permesso la costruzione del nuovo esecutivo giallo rosso – per il quale la delega all’Agenda urbana è necessaria: “Va affidata a un sottosegretario (come suggerito dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori) o al ministro degli Affari regionali e Autonomie”.
I territori premono, almeno quelli di centro sinistra. Chiedono maggiore rilevanza, un unico interlocutore a Roma. Ma si tratta di uno strappo rispetto al passato, di una visione completamente diversa. Vedremo se chi vuole il cambiamento in tempi brevi riuscirà ad avere la meglio sugli equilibri politici raggiunti per la determinazione del Governo.
N. A.
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