“CATALOGO DELLE SINGLE”,
DEFINITIVA LA CONDANNA
A 18 MESI PER L’AUTORE

ROMA – Definitiva la condanna dell’autore del cosiddetto “Catalogo delle donne single“.

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro la sentenza d’Appello nei confronti di Antonio Nicola Marongelli, sessantenne autore del “Catalogo” e ora è dunque definitiva la condanna a un anno e sei mesi oltre al risarcimento di mille euro per ciascuna delle parti civili.

L’uomo, di Valmadrera, nel 2017 aveva pubblicato il “catalogo” che raccolse il profilo di 1.218 donne lecchesi, usufruendo di foto dai social. In primo grado era stato condannato dal giudice del tribunale di Lecco Maria Chiara Arrighi che aveva contestato i reati di trattamento illecito di dati personali, diffamazione aggravata e sostituzione di persona. Quest’ultimo reato perché Marongelli si era presentato in uffici pubblici nelle vesti di “avvocato” per ottenere informazioni su terzi.

Il “Catalogo delle donne single di Lecco” è un e-book pubblicato nel 2017, con nomi, cognomi, foto e indirizzi e in alcuni casi luogo di lavoro di 1.218 donne residenti a Lecco e circondario (una trentina minorenni), auto-dichiaratesi sentimentalmente libere sul più noto dei social network. Lo slogan: 5 euro, “il costo di un drink”. Il catalogo è stato distribuito on line prima dell’intervento della Procura di Lecco.

“Sono stati 30 gli acquisti dell’e-book – spiega l’avvocato Marisa Maraffino che ha assistito le parti lese – perché la Procura ha subito bloccato la diffusione. Si tratta della prima sentenza di questo genere in Italia”. In Appello la sentenza è stata confermata e oggi la Cassazione ha depositato la sentenza con la quale rigetta il ricorso avanzato dall’avvocato Stefano Pelizzari, che assiste il 60enne.

Nei prossimi giorni saranno depositate le motivazioni.

Nella sentenza di primo grado il giudice Arrighi aveva così motivato la condanna: il fatto che i dati personali fossero già in un certo senso pubblici – in quanto comunicati e riportati sulla bacheca di FB – non esclude l’illiceità del trattamento, del tutto estraneo alla finalità per le quali era stato in origine richiesto. Inoltre era stato violato il diritto alla privacy. Infine – secondo il giudice – non c’è dubbio circa le modalità equivoche della proposizione al pubblico dello stato di donne che si trovarono al centro di strane offerte di amicizia.

RedGiu

‘CATALOGO DELLE SINGLE’, ANCHE IN APPELLO 18 MESI CONFERMATI A MARONGELLI