CASO GILARDI, NIENTE RIPRESE.
PER IL COMITATO “DECISIONE
CHE MINA LA TRASPARENZA”

SERVE TRASPARENZA
Grave che in una vicenda già densa di ombre e che riguarda la libertà di un anziano che la rivendica da oltre 15 mesi, di levatura nazionale e umana, venga negata la presenza delle telecamere, nel processo agli stranieri, decisione che a noi pare minare la trasparenza e un ulteriore tentativo, per mettere a tacere le verità, che Carlo Gilardi ha scritto nelle sue lettere e denunce.

Ancor più grave se lo si fa con motivazioni da “arrampicata sugli specchi” appurato poi, che i legali degli imputati, erano pienamente d’accordo con le riprese in aula.

Come diceva il Manzoni, Lecco é un borgo, tutte brave persone, chi ha da temere della verità e della trasparenza in questa spiacevole vicenda?

Comitato “Libertà per Carlo Gilardi”

 

L’ARTICOLO OGGETTO DELL’INTERVENTO DI CUI SOPRA:

LECCO/CASO CARLO GILARDI: PROCESSO SENZA TELECAMERE MA C’ERA L’OK DEGLI IMPUTATI