CARTA VETRATA/”GRATTA E VINCI,
SE AVEVO C…. STAVO COME STAVO?”

LECCO – Ogni volta che leggo un articolo sulla stampa di una vincita alle scommesse, al gratta e vinci, al superenalotto, mi cadono le braccia. Ma subito dopo mi riprendo e penso ci salverà la matematica. Mi spiego.

A me casalinga inacidita non me ne frega nulla della coerenza nel vedere che il più delle volte, quasi sempre, i giornali che danno notizia della vincita sono gli stessi giornali che riempiono le loro cronache di indignazione per la ludopatia, per la crisi economica e i drammi annessi.

Io credo che il gioco sia un diritto di ognuno e quindi non mi scandalizzo di chi gioca e non mi scandalizzo nemmeno più di tanto che si possa vincere – come è successo ieri in un bar di Lecco – ben 10.000 euro con 20 euro giocati. O, come era successo a giugno a Vercurago, un milione giocandone 10.

Come facciamo a battere il marketing del gratta & vinci? Il marketing di tutti i generi che attraverso le tv ha creato subliminalmente degli zombi pronti a credere che prima o poi arriverà il cavaliere bianco a salvarli (se politico) o una vincita a toglierli dall’indigenza e catapultarli nel tanto agognato mondo dei balocchi.

La cronaca sui giornali delle vincite sono due minuti di pancia per immedesimarsi, sognare e invidiare. Sentimenti primordiali a cui troppi si vogliono abbandonare. Il tempo della concessione delle dita nella marmellata leccate con gusto.

Però mancano sempre, ma sempre, due righe due, lo spazio affinché ci siano nella mente di ognuno di noi campanelli di allarme efficaci a mantenere la speranza negli spazi del non patologico.

Si sa che la probabilità di vincere al lotto, enalotto e affini è vicinissima allo zero?

La probabilità di centrare il 6 al Superenalotto, per dire, è di 1 su 622 milioni e qualcosa: si gioca sperando nel miracolo e va be’.

A proposito di miracolo: C’è una guerra in atto e facciamoci una domanda: se avevo culo stavo come stavo?

Un miracolo… si va bè, ma a ben guardare… a proposito di miracoli:

E’ un po’ più probabile vincere il premio da un milione grattando un Gratta&Vinci, un “Mega Miliardario” ad esempio, essendoci addirittura 1 biglietto vincente su 1.672.000.

Questo, però, solo nel momento in cui i biglietti vengono distribuiti, perché, una volta in commercio, diventa pressoché impossibile sapere quali premi siano ancora disponibili e quindi calcolare la propria probabilità di vittoria.

E se (per assurdo, ma mica poi tanto) nel momento in cui acquisto il mio bel Gratta&Vinci, i biglietti vincenti non fossero più in circolazione?

Bè, in quel caso, avrei potuto spendere meglio i miei 2 o 10 o 20 euro che siano.

Lecco spende, pro-capite – la cifra enorme di ben 1398 euro (fonte: Agicos), per un totale complessivo di oltre 455 milioni di euro. E’ matematica, altro che miracolo, dietro una improbabile/impossibile vincita ci sta una slavina di perdite.

A proposito di miracolo che si aspetta grattando il biglietto, facciamoci una domanda: se avevo culo stavo come stavo?

Ci salverà la matematica?

C. V.