LECCO – La vicenda di due anziani dell’hinterland lecchese è esemplare della disorganizzazione attorno alla somministrazione dei vaccini anti-Covid. I due coniugi hanno 92 e 97 anni, entrambi disabili dunque aventi diritto alla vaccinazione domiciliare.
Eppure ad oggi, 23 marzo, l’unica risposta ricevuta dal sistema sanitario è di “portare pazienza“.
“La campagna vaccinazione per gli over80 è iniziata ormai da un mese – si sfoga il figlio – ma la campagna domiciliare è ancora ferma e questo penalizza sia i miei genitori sia chi li assiste. Tutto ciò è per me incomprensibile, soprattutto quando sappiamo che nel territorio nazionale è già partita la vaccinazione per la fascia d’età 70-80 anni”.
E se le segnalazioni telefoniche non hanno avuto esito, il figlio preoccupato ha ricevuto dagli uffici Ats di Lecco una risposta via mail che sa di beffa: “Le Asst del territorio stanno convocando presso le loro sedi […] secondo le agende che vengono predisposte da Regione Lombardia che sta processando le richiesta dei cittadini più anziani a scendere. Le chiediamo di avere un po’ di pazienza e a breve le verrà inviato l’Sms con data e luogo […]”.
Munito “della pazienza che dobbiamo portare ed alla quale i pazienti, per definizione stessa, sono naturalmente costretti…” il lecchese ha scritto anche alla vicepresidente Letizia Moratti, rendendo pubblica la condizione a cui sono costretti due cittadini di 92 e 97 anni.
C.C.