LECCO – Anche nel 2021 la Polizia di Stato avrà il suo calendario. Il tema dell’anno sarà la ricorrenza della legge 121 del 1981 che ha ha riconosciuto nel Corpo la prima forza di polizia civile ad ordinamento speciale e delineato il sistema della Pubblica sicurezza in Italia.
Dodici immagini, scattate da vari fotografi nell’arco di questi 40 anni, commentati dal consigliere di stato Carlo Mosca, raccontano i tanti aspetti innovativi che la legge di riforma ha introdotto nella Polizia di Stato: la “smilitarizzazione” del Corpo delle guardie di Pubblica sicurezza, la parità di accesso e progressione di carriera per le donne, il diritto di associarsi in sindacati.
Tre immagini in particolare simboleggiano lo spirito di servizio: il mese di marzo con l’ispettore Santa Perrone e la piccola Elena Luisi salvata dai suoi rapitori, il mese di agosto con il reparto mobile che presta soccorso agli abitanti della Val di Fiemme, il mese di dicembre con i poliziotti impegnati nell’attività connessa all’emergenza Covid-19, a salvaguardia della salute pubblica. Immagini operative e di storia dell’Italia degli ultimi 40 anni che testimoniano la mission delle donne e degli uomini della Polizia di Stato: essere al servizio delle comunità.
Anche quest’anno il ricavato delle vendite del calendario sarà devoluto al comitato Italiano per l’Unicef, per il progetto volto a fronteggiare le situazioni di disagio minorile conseguenti all’emergenza da Covid-19 e al piano di assistenza continuativa “Marco Valerio” a favore del personale della Polizia di Stato con figli affetti da gravi disabilità.
Accogliendo l’invito all’acquisto del calendario è possibile perfezionare l’operazione sul sito Unicef all’indirizzo www.regali.unicef.it e riceverlo a casa o attraverso un versamento sul conto corrente postale nr. 745000, intestato a “Comitato Italiano per l’Unicef” indicando sul bollettino la causale Calendario della Polizia di Stato 2021 per il progetto Unicef “Emergenza Coronavirus”. Copia dell’attestazione di versamento dovrà poi essere presentata all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Questura di riferimento.