“AZIONE” DI CALENDA SPOSA
VALSECCHI. MA NON STAVA
CON MAURO GATTINONI?

LECCO – Corrado Valsecchi si porta a casa l’appoggio di +Europa (fusione fra Radicali Italiani e movimento Forza Europa) e di Azione di Carlo Calenda, aggiungendo le due forze alla sua base di partenza che sono Alleanza Civica, dei milanesi Bassetti e Beppe Sala e Italia in Comune – movimento di sindaci capitanata dal primo cittadino di Parma,ex grillino, Federico Pizzarotti.

Una manovra a tenaglia per rafforzare la sua posizione di outsider tra i due candidati “carrozzati” ovvero Gattinoni e Ciresa.

L’altisonante “Corro per vincere“, che il leader di Appello per Lecco ripete sempre, si compone con il contrappunto dell’essere più realisticamente “l’ago della bilancia” di un eventuale ballottaggio per Lecco 2020. 

E si sta aprendo la via con le parole chiavi ufficiali che sono ‘civismo’, “cittadinanza attiva” e presa di distanza dal ‘populismo’, muovendosi su un terreno neutro rispetto alle pregiudiziali ideologiche.

E così sul Dalia, battello ormeggiato sul lungolago e quartier generale elettorale di Valsecchi, c’erano i responsabili territoriali di +Europa; Luca Perego, Luca MaggioniOliviero Andreotti.

Ma ciò che ha fatto più rumore è stato l’aleggiare del comunicato stampa di Azione, in cui in una apparenza di equilibrismo ed equidistanza viene alla fine esplicitata: La lista a noi più vicina risulta essere Appello per Lecco. Questa vicinanza può riassumersi nella scelta di Valsecchi di non compromettere un profilo civico, condiviso sia con Ciresa che con Gattinoni, in nome di alleanze con partiti populisti ed antiliberali. Il nostro augurio è quindi che, a differenza di quanto sta accadendo nella politica nazionale, sarà il senso di responsabilità civico e moderato a prevalere sui populismi”.

Tel chì l’appoggio ad ApL, mantenendo la barra al centro – che più centro non si può.

E così senza ancora un programma definito e senza avere scoperto le carte sui candidati della sua lista, il tessitore Valsecchi sfila dal terreno di Gattinoni quella di Azione appunto, che pur era presente con un proprio banchetto in piazza Cermenati dietro al palco del candidato sindaco PD, quando questi si era presentato alla città.

Questa è la filosofia del Corradone: obiettivo più alto di dove si vuole arrivare, per giungere alla meta. Uno che zitto zitto, e più tace sicuramente più avanza, sta costruendo passo dopo passo legami, alleanze a lungo raggio in cui non è più un partito o a fornire ossigeno e forza, ma soggetti lontani. Ci aveva provato col PD, dal quale è stato però rimbalzato con l’azzeramento di accordi presi nelle precedenti amministrative; adesso si toglie qualche sassolino dalla scarpa dichiarando: “Noi di ApL  non abbiamo bisogno di cambiare passo, crediamo nel sacrificio e nel lavoro di cui abbiamo esperienza”.

Allora oggi in Italia c’è il ‘gruppo misto degli amministratori’, il frastagliato arcipelago di sindaci civici che tutti insieme hanno il peso del numero.

A fianco di ApL il primo cittadino di Tavenerio nonché  responsabile per Como di Italia in Comune Mirko Paulon e il coordinatore della lista Civitas di Como Luca Venneri, quest’ultimo presente sul Dalia.

Una tendenza dal basso di federalismo all’italiana, uniti tra sufficientemente distanti geograficamente, dove ognuno rimane protagonista assoluto del proprio territorio. Lo descrive bene il sindaco di Cerveteri e coordinatore nazionale di Italia in Comune, Alessio Pascucci, nel video dedicato a Lecco.

(Repertorio)

Insomma il Tessitore procede filo dopo filo, dice di avere 32 persone nella sua lista (16 uomini e 16 donne), ma ancora non li dichiara attendendo il 20 agosto termine ultimo di presentazione delle liste.

Butta qua e là pezzetti di programma, attenzione al sociale, all’accoglienza, il turismo, i bandi europei, la progettazione sovraccomunale della famosa Grande Lecco ma attende di organizzarli in una unica proposta.

I giochi si faranno a fine campagna elettorale, a settembre quando indecisi e soprattutto ondivaghi decideranno se ci sarà o meno bisogno dell'”ago della bilancia” e quanta forza questo avrà per spostarsi da un lato o dall’altro – in attesa che i 5Stelle compaiano all’orizzonte. Forse.

Ma a giudicare dal risentimento nutrito dal super assessore per il Gattinoni “usurpatore” c’è chi giura che sia più facile un accordo con Ciresa

N. A.