MILANO – “Andiamo a donare senza paura. Il coronavirus non è un pericolo per chi decide di donare sangue o riceverlo“. Il presidente di Avis Regionale Lombardia, Oscar Bianchi, raccomanda ai donatori di non sospendere le donazioni ma di continuare a donare con la massima diligenza, responsabilità e senso civico.
A scopo puramente prudenziale sono invece sospese temporaneamente le donazioni dei residenti nei seguenti comuni Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione D’Adda, Castelgerundo, Fombio, Maleo, Bertonico, Somaglia, Terranova dei Passerini.
Il sistema sangue italiano è sicuro e non teme il Coronavirus. Avis Regionale Lombardia, alla luce del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha rafforzato le misure di contenimento, tranquillizza e invita i donatori a continuare a donare. I donatori devono comportarsi come sempre, seguendo il fondamentale criterio dell’autosospensione in caso di sintomi da raffreddamento e febbre o altri sintomi simili. Si dona il sangue solo quando si è in buona salute, quindi è opportuno avere la sensibilità di comunicare alla struttura trasfusionale se tali sintomi sono comparsi nei 15 giorni dopo la donazione. A tutti i donatori raccomando di informare il servizio trasfusionale di riferimento in caso di comparsa di sintomi compatibili con l’infezione da “Coronavirus” o in caso di diagnosi, nei 14 giorni successivi ad una donazione. “Vige il principio di massima precauzione, ma è importante ribadire che il nostro sistema trasfusionale è sicuro e di qualità” chiosa Bianchi.
Insieme alle istituzioni nazionali e locali, Avis Regionale Lombardia sta costantemente monitorando la situazione e dando aggiornamenti puntuali sui canali social e sul sito. Non sono state documentate trasmissioni mediante la trasfusione di emocomponenti e non è noto alcun rischio di trasmissione trasfusionale ma in linea con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono state rafforzate le misure di sorveglianza anamnestica sul donatore di sangue.
I criteri di esclusione dalla donazione sono: soggiorno in area interessata nei 28 giorni precedenti, soprattutto se vi sono stati contatti personali con soggetti confermati o potenzialmente infetti, specie se con sintomi simil influenzali, ma anche in fase ancora asintomatica; presenza di sintomatologia simil influenzale. I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. Il periodo di incubazione è attualmente stimato in 3-14 giorni. È competenza e responsabilità del medico l’ammissione o meno alla donazione.