AMMINISTRATIVE LECCO 2020,
SARÀ GATTINONI VS NAVA,
VALSECCHI TERZO INCOMODO?

LECCO – Il centrosinistra come sempre in Italia arriva diviso, il centrodestra borbotta ma potrebbe convergere su un candidato forte, i grillini chissà e infine qualche “scheggia impazzita” non mancherà – e anche questo è un classico.

Schema tutto sommato già visto, insomma, nella corsa per Palazzo Bovara. Che nel 2020 potrebbe proporre uno scontro tra il nome “nuovo” scelto dal PD ovvero quello del direttore di API Lecco Mauro Gattinoni e un papabile che accomoderebbe tutto sul fronte opposto, ovvero Daniele Nava.

Candidature tutte da verificare ma al momento più che delle semplici previsioni. Se Gattinoni (piccole e medie imprese) non ha sciolto la riserva ma è comunque il prescelto dei Dem, Nava – che i più danno come favorito, si dovesse presentare – non è ancora stato formalizzato dall’alleanza che vede insieme, ma con poco amore, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.

Proprio l’ex presidente della Provincia farebbe da collante nel composito e litigioso mondo del centro destra lecchese. Ma a lato delle difficoltà di carattere personale del ‘papabile’ vi è qualche sacca di resistenza tra i leghisti. Alcuni dei quali ancora non si rassegnano a dover presentare un esterno al movimento di Salvini e punterebbero su fedelissimi “di casa”.
Su tutti, si fa il nome di Cinzia Bettega.

Però accanto ai “colossi” si agita tutto un sottobosco di altri potenziali candidati sindaco.

Quello più scomodo, dopo il ‘siluramento’ da parte del PD, è Corrado Valsecchi. Il super assessore di Appello per Lecco non ce la farà a vincere la battaglia, correndo solo con la sua civica, ma ha la simpatia dei renziani del nuovo movimento Italia Viva – che qualche voto riusciranno a convogliare. Anziché vaso di coccio tra vasi di ferro, Valsecchi potrebbe diventare ago della bilancia specie in caso di ballottaggio tra i big.

Sorte simile ovvero di secondo piano ma pur sempre di rilievo per i grillini, tradizionalmente molto meno votati alle comunali che alle politiche (dove comunque sono in calo anche a Lecco). E infine altri nomi sparsi non mancano, specie nelle categorie produttive. Ma conteranno poco, sempre che riescano a candidarsi.

In tutto questo, a pochi mesi dal voto della prossima primavera, di una non si parla: dei programmi.
Ma è la politica, bellezze. Anche in riva al Lario.

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