CALCIO: CONTI, DALLA BONACINA
IL VIAGGIO IN SERIE A
PROSEGUE IN ‘BLUCERCHIATO’

LECCO – Anno nuovo e squadra nuova per il 27ennedifensore della Bonacina di Lecco Andrea Conti – da qualche ora neo giocatore della Sampdoria del suo mentore sin dai tempi del Lanciano, Roberto D’Aversa. Ai margini del Milan, Conti proprio nel vittorioso match dello scorso turno con la Roma (3-1) aveva debuttato nel campionato 21/22, disputando gli ultimi 15’ della gara. Il ragazzo trascorrerà a Genova gli ultimi sei mesi che lo legano contrattualmente al Milan – poi a giugno Andrea essendo uno svicolato potrà tranquillamente scegliere il suo futuro.

Termina di fatto ora, la sua esperienza al Milan – una esperienza negativa quasi totalmente per colpa di una sorte davvero avversa, che gli ha continuamente girato le spalle. In questo senso vale davvero la pena di ripercorrere, e rammentare le varie tappe che hanno proiettato il difensore verso la massima serie del calcio nazionale. Portato a Bergamo dall’osservatore di Chiuso Paolo Rota sin da bimbo – Conti dopo la classica trafila nelle giovanili orobiche approda alla Primavera dell’Atalanta, dove si mette in evidenza anche sotto l’aspetto realizzativo: in un solo campionato segna infatti otte reti, non poche per un terzino destro.

Poi come spesso accade, il ragazzo inizia la carriera da professionista andando in giro a farsi le ossa in società “minori”. L’esordio in Lega Pro si concretizza nella stagione 13/14 ed è con una maglia assolutamente prestigiosa: quella del Perugia. In Umbria le gioie non mancano davvero, la squadra sale in serie B e vince la supercoppa italiana – 14 le presenze di Conti in campionato. Lui anche per il blasone resterebbe volentieri a Perugia, ma l’Atalanta proprietaria del suo cartellino l’anno seguente lo spedisce con la stessa formula a Lanciano, sempre in serie B. In Abruzzo Andrea ha la fortuna di imbattersi in mister D’Aversa – un tecnico innamorato calcisticamente di questo nuovo gioiellino made in Lecco: le 24 presenze accumulate nonostante fosse un neofita della categoria lo dimostrano in modo inequivocabile.

Al rientro alla casa madre (l’Atalanta), il difensore viene aggregato alla squadra maggiore da Edy Reia – il ragazzino ha qualità ma i dubbi di una sua permanenza in neroblu restano, alla fine però è pollice alto: Bergamo e Zingonia tornano a essere il suo domicilio.

L’esordio in serie A è datato 6/1/16 in Udinese-Atalanta 2-1. Nel torneo successivo in terra bergamasca arriva dal Genoa mister Gasperini – l’ex tecnico delle giovanili della Juventus ripone in Conti la massima fiducia e lui la ripaga in toto, siglando otto gol nelle 33 partite disputate.

Alla fine l’Atalanta arriva quarta, tornando a calcare i palcoscenici europei dopo una astinenza di 26 anni – insomma entra nella storia di questo importante club. Naturalmente gli squadroni iniziano a fargli la corte; lui sceglie il Milan che se lo accaparra per ben 24 milioni. Come detto in apertura l’esperienza in rossonero non è baciata della buona sorte, durante un allenamento si rompe il crociato anteriore del ginocchio sinistro – uno stop che dura sei mesi.

Nel marzo del 2018 altra tegola, che cade sulla testa di Andrea, ancora durante un allenamento quando subisce ancora la lesione al ginocchio mancino – per il ritorno in campo si dovrà aspettare sino a dicembre.

Un’avventura sfortunata quella all’ombra della Madonnina, dove suo malgrado vede più i camici bianchi dei sanitari che il terreno di gioco. Poi ecco il trasferimento nel finale dello scorso torneo a Parma e il rientro al Milan.

Nella sua carriera Conti ha vestito anche l’azzurro della Nazionale – quello dell’Under 21 con cui è stato bronzo europeo a Polonia 2017, mentre un gettone lo ha conseguito nella nazionale maggiore di Giampiero Ventura il 5/9/2017 nel vittorioso match di qualificazione ai mondiali a Reggio Emilia contro Israele battuto 1- 0. Conti partito nell’undici iniziale, fu sostituito per una distorsione alla caviglia.

E adesso all’alba delle 28 primavere che compirà a marzo, ecco l’approdo in Liguria – sponda blucerchiata. Mai come in questa circostanza l’in bocca al lupo è di rigore.

Alessandro Montanelli