LECCO – 167 anni per la Polizia di Stato, che al motto “Esserci sempre” festeggia l’anniversario tirando le somme dell’ultimo anni di attività.
Un lavoro capillare nella provincia lecchese con quasi settemila servizi di pattugliamento preventivo nel territorio, sulle strade e scortando i treni. Nel confronto con il 2017, il dato complessivo dei reati denunciati nel 2018 è pressoché costante, sono invece aumentati gli arresti operati dagli agenti e le persone e le auto sottoposte a controlli.
Sfogliando le statistiche attira l’attenzione il numero elevato di omicidi, sei episodi che vanno contestualizzati: uno fa riferimento al matricidio del giorno di Natale a Merate ad opera di un soggetto in cura per malattie mentali, gli altri sono ipotesi di omicidio stradale. Da sottolineare inoltre l’implementazione di alcuni sistemi di videosorveglianza installati in alcuni comuni, utili come misura di sicurezza passiva e collegati al sistema nazionale di controllo targhe e transiti.
Nel 2018 donne e uomini della Questura di Lecco hanno dedicato energie anche ai progetti di educazione alla legalità promuovendo iniziative con gli studenti delle scuole lecchesi approfondendo così tematiche come bullismo, cyberbullismo, sicurezza stradale, dipendenze da sostanze stupefacenti e libertà democratiche, coinvolgendo in questo modo oltre 5mila studenti.
Al capitolo “servizi amministrativi” il 2018 è stato caratterizzato dall’emergenza profughi, per lo più di nazionalità della Costa d’Avorio, Senegal, Etiopia, Siria, Nigeria, Mali, Pakistan e Gambia, che sono stati collocati in più strutture di accoglienza presenti in provincia. Da inizio emergenza sono giunti in questa Provincia 3395 profughi (nel 2018 ne sono arrivati 184), di costoro 918 sono attualmente presenti nelle strutture e 908 hanno formalizzato istanza di protezione. 68 sono gli stranieri che a vario titolo hanno violato le norme sull’immigrazione e dunque deferiti all’autorità giudiziaria.
Rapine, truffe, spaccio, violenza di genere e furti hanno richiesto l’impegno della Mobile in una trentina di situazioni di varia criminalità, mentre la Digos si è concentrata nel garantire l’ordine in diversi eventi pubblici, tra cui una trentina di eventi sportivi, e nell’indagare sui fenomeni dell’integralismo islamico, sui gruppi di estrema destra o di ispirazione anarchica.
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