1° MAGGIO. CLAUDIO USUELLI:
“IL LAVORO PER RIPRENDERE
IL NOSTRO FUTURO”

A pochi giorni dalle celebrazioni per il 75° anniversario della Liberazione, ci ritroviamo, ancora in una maniera insolita, per celebrare la Festa dei Lavoratori. La grave situazione di emergenza creatasi a causa del Coronavirus ha dato origine alle disposizioni in vigore per il contenimento del contagio, che vietano ogni forma di assembramento e impongono il distanziamento sociale.

Di conseguenza anche per questa occasione la cerimonia istituzionale è stata organizzata in forma ridotta, con un programma religioso e civile essenziale, avvalendosi delle tecnologie per raggiungere il più possibile i cittadini.

Il 1° maggio assume quest’anno un significato e una valenza ancora più importanti.

Nella sua negatività questa situazione ci ha permesso di riscoprire valori e aspetti positivi legati al lavoro: penso innanzitutto ai soccorritori, al personale medico, infermieristico e sanitario, che dall’inizio di questa emergenza stanno lavorando in prima linea senza sosta, sacrificando tempo, salute e affetti.

Poi a tutti i lavoratori impegnati in settori indispensabili, che non si sono mai fermati, nemmeno di fronte al rischio di compromettere la loro salute e quella dei familiari, evitando il blocco totale delle attività e garantendo alcuni servizi necessari.

E ancora ai Sindaci e agli amministratori del territorio, che stanno svolgendo un enorme lavoro nei loro Comuni, dando prova di grande disponibilità e spirito di servizio; al sistema di Protezione civile e a tutti i volontari che quotidianamente si mettono a disposizione dei loro Comuni e sono impegnati in diversi servizi a favore della collettività.

Infine a tutti i cittadini, costretti a cambiare radicalmente le abitudini e a limitare al minimo indispensabile i contatti sociali, che con grande senso di responsabilità si sono attenuti alle varie disposizioni governative e regionali, affrontando grandi sacrifici.

Purtroppo questo nemico invisibile rappresentato dal Coronavirus ha lasciato sul campo molte “vittime”.

Innanzitutto coloro che, nello svolgimento del proprio lavoro, hanno perso la vita, soprattutto tra il personale medico, infermieristico e sanitario. A queste vittime e ai loro familiari, privati della possibilità di salutare i loro cari e di dare loro degna sepoltura, va un commosso pensiero di vicinanza.

In secondo luogo coloro che, a causa di questa situazione, hanno perso in parte o completamente il lavoro; infatti, oltre all’emergenza sanitaria che speriamo di risolvere quanto prima, ci troviamo di fronte a un’emergenza sociale ed economica altrettanto grave, che lascerà un segno indelebile nella nostra quotidianità.

E qui mi riallaccio al filo conduttore del 1° maggio 2020: il lavoro in sicurezza per costruire il futuro.

Abbiamo la necessità di ripartire al più presto, di tornare alla normalità, di riprendere in mano il nostro futuro, e il lavoro rappresenta lo strumento giusto per cercare di raggiungere questo obiettivo. Abbiamo bisogno di svolgere il nostro lavoro, un bisogno economico, ma anche morale, di dignità.

E mai come in questo caso dobbiamo farlo in sicurezza, per noi stessi e per le altre persone, cercando di non lasciare indietro nessuno, soprattutto chi un lavoro non ce l’ha e chi lavora con contratti precari e stagionali.

Amministratori pubblici, imprenditori, parti sociali, sanitari: tutti dobbiamo fare la nostra parte affinché ciò avvenga prima possibile, per ridare un senso al futuro di tutti i lavoratori.

Solo così potremo onorare al meglio questa ricorrenza e la memoria di chi in passato ha combattuto e ha sacrificato la vita per quelle conquiste sul lavoro di cui oggi tutti noi possiamo beneficiare”.

Claudio Usuelli

Presidente
Provincia di Lecco