LETTERA/IN VALLE SAN MARTINO PRATI E BOSCHI ABBANDONATI:
IL DISTRETTO RURALE CHE FA?

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, ricevuta oggi pomeriggio da parte di un lettore di LeccoNews. Che pone alcune questioni rilevanti a proposito del degrado di un’area bellissima e richiama al proposito il Distretto rurale della Valle dell’Adda.

Egregio Direttore,
                        dopo molti anni sono tornato in Valle San Martino in cerca di funghi come facevo da ragazzo. I casi della vita mi hanno infatti allontanato per decenni da questo territorio che amo anche perché ha dato i natali ai miei genitori. Mi sono sempre sentito molto legato a questa terra e ne serbavo un ricordo bellissimo: prati e boschi ben curati si rincorrevano nella mia memoria fino a quando ho avuto l’opportunità di rivedere questi posti. Non le nascondo la delusione nel constatare che oggi quella stessa montagna e quegli stessi boschi presentano un volto ben diverso da allora. Chi era con me vedendo il mio turbamento ha cercato di giustificare la cosa con il progressivo abbandono della montagna da parte delle popolazioni residenti che si sono trasferite al piano anche per motivi di lavoro e di studio. Vedere i boschi lasciati spesso in una condizione di semiabbandono o peggio di totale trascuratezza mi ha molto addolorato. Districarmi in disordinate distese di rovi, percorrere sentieri maltenuti e scavalcare alberi caduti e ormai imputriditi all’interno dei boschi ma anche nelle vicinanze dei percorsi più frequentati ha fatto nascere in me una profonda delusione. La valle vista dall’alto sembra ancora quella di un tempo ma la realtà di oggigiorno è assai lontana dagli anni sessanta o poco dopo. Al di là del pericolo di scivolare e cadere e ferirsi in mezzo a quei tronchi e a quel disordine ambientale non ritengo sia possibile lasciare ancora per molto il territorio della Val San Martino in una situazione di tale e generalizzato degrado.

Nelle scuole si insegna ai ragazzi il rispetto dell’ambiente, si fanno lezioni sempre più approfondite sull’ecosostenibilità, si fa a gara per diffondere fra la popolazione le buone pratiche ambientali ma poi sembra proprio che dalle nostre istituzioni non arrivi certo il buon esempio. Mi dicono però che in Valle San Martino presto dovrebbe operare in difesa dell’ambiente naturale anche il Distretto rurale della Valle dell’Adda, di recente costituzione. L’augurio mio e di tutte le persone che amano questo territorio è che alla sua testa ci siano persone capaci e volenterose. L’auspicio è che sappiano porre in essere tutta una serie di interventi mirati a recuperare alla fruibilità pubblica queste aree montane che ci sono state lasciate in eredità dai nostri avi. Erano certamente in condizioni migliori di quelle in cui ora sono purtroppo precipitate a causa dell’incuria dei molti che solo a parole dicono di volersi occupare della tutela del nostro patrimonio naturale e paesaggistico. Una tirata d’orecchi non va solo alle istituzioni più assenti ma anche ai molti cittadini proprietari di porzioni di boschi e pascoli lasciati in un inaccettabile abbandono che farebbe male al cuore soprattutto dei loro vecchi che queste terre hanno curato e dalle quali hanno faticosamente ricavato il dignitoso sostentamento per loro ma anche per i loro figli dalla memoria troppo corta.

Grazie per l’ospitalità.

Lettera firmata