ISTITUTO ROTA, L’ALGORITMO
DICE CHE IL TETTO IN AMIANTO
PUÒ STARE VICINO A 2 SCUOLE

CALOLZIOCORTE – Stamane la visita degli esperti dell’ATS Brianza all’oratorio di san Martino a Calolziocorte che ospita una palestra coperta da un tetto di eternit, su una palazzina provvisoriamente occupata da sei classi del Liceo scientifico Lorenzo Rota, in attesa che i lavori di restauro nella sede centrale al Lavello vengano terminati con una previsione attuale di un mese extra sulla data prevista che era a fine dicembre prossimo. Presenti il dirigente dell’istituto superiore Maurizio Canfora (a sinistra nella foto), il vicepreside Daniele Oliverio (a destra) e una genitrice.

Proprio la presenza di eternit che come sappiamo contiene amianto a pochi metri dalle finestre, delle classi aveva sollevato grandissima preoccupazione nei genitori, che si erano mossi con una lettera durissima per chiedere delucidazioni. Lì vicino è presente anche un’altra scuola, questa privata e gestita da suore.

 width=Durante il sopralluogo, il dottor  Pietro Sala dell’ATS Brianza ha spiegato di aver analizzato la documentazione, anche quella supplementare, prodotta da Provincia e proprietà. In base a quanto dichiarato nelle carte è stato adottato un algoritmo che ha dato come risultato un indice di degrado pari a 39, una posizione intermedia che richiede esecuzione della bonifica entro tre anni, con rivalutazione anno per anno.

Al di là dei calcoli teorici, solamente due campioni di aria prelevati nelle aule potrebbero verificare la qualità della stessa. Per essere nella norma il risultato dovrebbe stare sotto il valore di due particelle per litro. L’ATS non si è presa in carico l’eventuale approfondimento in tal senso, soprattutto perché la situazione sarebbe tale da far pensare che tale soglia non venga raggiunta.

Fino a quando resta intrappolato nel cemento, l’amianto non costituisce pericolo. A liberarlo ci pensano eventi esterni come ad esempio le piogge acide. Il tetto in questione risale ai primi anni Ottanta e nella porzione visibile dalle finestre delle aule provvisorie non presenta stallatiti, indicatori di polvere di amianto/asbesto che gocciola con le precipitazioni.

Giusto in quell’epoca dall’Eternit venne eliminato il crocidolite,  asbesto particolarmente tossico a causa della presenza di ferro.  In più la percentuale di amianto era calata dal 30% al 4-3%. Dati questi che renderebbero il pericolo meno pesante.

Stando, inoltre, ai prelievi eseguiti dall’ATS recentemente in un paio di altre località della Brianza, i valori nell’aria rilevati vicino a un manufatto in Eternit e quelli osservati a largo raggio di distanza non sono risultati molto diversi.

E questa può sembrare una buona notizia, in realtà l’amianto ci accompagna da decenni; lo troviamo nelle più disparate situazioni, perché ampiamente usato in passato non solamente nelle coperture degli edifici, ma pure nelle cantine, negli elementi di sigillatura delle condotte termiche, nei camini, nei sostegni di rotaie, nei banchi di laboratorio, nei pavimenti.

Foto tratta da Google Earth