RISCATTO DELLA PREVIDENZA
COMPLEMENTARE: IN QUALI
CASI È CONSENTITO?

Se in TV si parla sempre più spesso di pensioni e riforma del sistema pensionistico, oggi come oggi vale la pena accendere i riflettori su quella che è la previdenza complementare.

Si tratta, nello specifico, di un meccanismo di risparmio che permette di ottenere una somma aggiuntiva alla pensione da lavoro. Al momento del pensionamento, quindi, si potrà accedere a una pensione più cospicua e potenzialmente più in linea con quello che è il tenore di vita avuto durante l’età lavorativa.

La previdenza integrativa vede il versamento di contributi costanti, che vengono versati su base mensile. L’ammontare totale varia in base ai contributi versati, ai rendimenti maturati e alla durata del periodo di versamento.

Consigliamo di approfondire il discorso con la guida di Affari Miei che parla dettagliatamente di pensione integrativa. In questo modo, il mondo della previdenza complementare non avrà più segreti e sarà possibile scegliere lo strumento migliore con cognizione di causa.

A questo punto, però, è utile rispondere a una domanda: cosa accade se un lavoratore vuole riscattare l’accumulo in anticipo? Per rispondere è necessario valutare quelle che sono le regolamentazioni in vigore e le condizioni necessarie affinché il riscatto avvenga.

Secondo la legge ci sono alcune situazioni che prevedono il riscatto parziale o totale del fondo. Per scoprire quali sono bisogna fare riferimento all’art. 14 del Dlgs 252/2005. Tra gli esempi riportati c’è la perdita dei requisiti. Ciò significa che se il lavoratore interrompe o cambia la sua professione, può richiedere la liquidazione dell’importo accumulato.

Tra le altre ipotesi c’è la premorienza del titolare del fondo. In questo caso la somma va ai beneficiari designati o agli eredi legali così che il capitale non venga perduto. Chi di dovere può richiedere il riscatto entro 10 anni. Passato questo termine sarà impossibile farlo.

La previdenza complementare rappresenta un’opportunità significativa per garantirsi un futuro più sereno. A causa dell’invecchiamento della popolazione, alcuni dei sistemi pensionistici pubblici stanno mostrando i loro limiti. Tra questi c’è anche quello italiano e da qui nasce il dibattito che sta tenendo banco, sulla necessità di una riforma pensionistica sempre più urgente.

La previdenza complementare, quindi, rappresenta una risposta proattiva al problema, fornendo una fonte aggiuntiva di reddito durante la pensione. Inoltre, la previdenza complementare è personalizzabile e ciò permette agli iscritti di scegliere tra diverse opzioni di investimento in base al proprio profilo di rischio e obiettivi finanziari.