ROMA – L’Inps festeggia il suo compleanno: 125 anni di storia che, sottolinea il presidente Pasquale Tridico, coincidono, “con la storia dello Stato sociale in Italia”. L’Istituto di previdenza ha accompagnato le più importanti trasformazioni del mondo del lavoro, del fare impresa e delle famiglie. “L’Inps è un motore sempre acceso, l’ente di welfare più grande d’Europa”, continua Tridico nel corso della cerimonia alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il numero uno dell’Inps sottolinea poi come l’Istituto sia diventato “un pilastro imprescindibile nelle situazioni di emergenza, come accaduto durante la pandemia, quando ha risposto in modo efficace ad un bisogno di sostegni senza precedenti per 16 milioni di persone”. Più recentemente, insiste Tridico, l’Inps è stato “il volano della realizzazione di misure come l’assegno unico, che oggi viene erogato a circa 10 milioni dei nostri figli, di sussidi per milioni di poveri, mentre decine di milioni di utenti hanno ricevuto gli interventi di sostegno per contrastare la crisi energetica”.
Secondo l’ultimo bilancio consolidato, l’Istituto di previdenza gestisce 386 miliardi di euro di entrate, di cui 145 miliardi di trasferimenti pubblici, e 384 miliardi di euro di uscite, assicurando la sostenibilità del sistema e “agendo come snodo per la coesione sociale”.
Tridico, a margine dell’evento, commenta il dibattito che si aperto nel Paese sulla settimana corta: “Nei Paesi in cui si lavora quattro giorni la produttività non è diminuita, ma è aumentata perché il benessere dei lavoratori aumenta e si liberano spazi per maggiore efficienza”. L’orario di lavoro di otto ore “è stato fissato con regio decreto nel 1923 – evidenzia – penso sia giusto ridurlo”.
Nel corso della cerimonia, la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone ha voluto sottolineare come sia fondamentale “potenziare le politiche attive” e garantire “percorsi previdenziali stabili”, priorità a cui sta lavorando il governo.
Dal palco di palazzo Wedekind è intervenuta anche la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra: “La direttiva europea sul salario minimo, nonostante alcuni aspetti problematici, rappresenta un unicum nell’ampio spettro delle direttive sociali”, ha spiegato. Quanto alla riforma del sistema pensionistico, Sciarra invita a pensare ai giovani “con politiche di lungo periodo”.
Fonte DiRE