IL GRAFFIO SU LECCO NEWS: “L’OCCUPAZIONE DI ZAMPERINI”

Non c’è verso.
Ogni volta che c’è anche solo la minima possibilità di rendersi ridicolo, di fare una figura barbina, di rivendicare in posa per la foto che lui c’era, fiero sotto il suo cartello a presidiare il nulla, al posto di cogliere l’occasione dei primi due giorni di caldo torrido per darsi malato, avendo peraltro tutti i sintomi, ecco che no Zamperini non si sottrae, se c’è da fare il bauscia con la cataratta, sconfessare il valore del luogo delle Istituzioni, lui grida sempre presente.

Anche quando non è in prima fila è comunque in prima fila, oggi infatti eccolo con un cartello sopra la testa contro la neo europarlamentare Salis, ma ancor di più contro il senso del limite pur di fare figure da ciula.

Eccolo infatti nell’Aula del Consiglio regionale, per l’ennesima volta trasformato da Fratelli d’Italia in un asilo politico con il cartello “Salis paga l’affitto” a fianco di altri con lo stesso o con “occupare non è un diritto” che non si capisce se parlano delle case popolari o del loro scranno.

Un asilo politico dove Zamperini e la maggioranza bauscia con la cataratta vedono Ilaria Salis occupare una casa popolare e non vedono tutti loro occuparne contemporaneamente oltre 60.000 (sessantamila).

Perché se la politica regionale tiene 60.000 case sfitte perché inagibili a causa di una forte carenza di manutenzione questo è perché la Regione in maniera menefreghista non mette le risorse diventando di fatto la sua, un’occupazione abusiva solo consentita per legge.

Case che andrebbero a rispondere ai bisogni quotidiani delle famiglie più povere, più in difficoltà, più fragili, e per loro la casa spesso è il primo tassello per una rinascita per una forma di riconquista

Zamperini e la sua combriccola riescono quindi ad essere asilo politico.
La domanda urgente è quando arriveranno la mamma e il custode a riprenderseli, a ri portarli a casa.
Le loro, non quelle popolari.

Luigi Fanfani Luzzatti