Oggi (primo maggio 2020) come Presidente FAND provinciale, assieme agli altri membri del Comitato lecchese della Federazione delle Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità ed in rappresentanza di tutti i nostri associati, aderendo al cortese invito del Presidente ANMIL di Lecco, Franco Longhi, avrei voluto essere presente davanti al monumento dei caduti del lavoro di piazza Caleotto – Lecco per onorare chi ha perso la vita o è andato incontro ad una disabilità, nello svolgere il proprio dovere lavorativo.
Purtroppo l’emergenza sanitaria COVID-19 ci impedisce di rendere omaggio a questi nostri cittadini con le cerimonie consuete, ma proprio quest’anno questa festa, anche se con modalità diverse, assume nuove importanti sfumature, da rendere la giornata più attuale, vicina e sentita da parte di tutti.
Penso in particolare ai numerosi medici, operatori sanitari, volontari o lavoratori di vari settori, che instancabilmente nello slancio generoso di salvare vite umane hanno perso la propria o si sono infettati a loro volta.
Penso alle famiglie di questi lavoratori, che si sono contagiati o hanno perso la vita, stando accanto alle persone amate nel tentativo di alleviargli stanchezza e sconforto psicologico.
Penso anche a chi è passato direttamente senza neanche accorgersi dall’emergenza sanitaria a quella economica, sta perdendo il lavoro o l’attività produttiva o commerciale ed alle loro famiglie, che in poco tempo si sono trovate ad affrontare difficoltà poco prima mai sperimentate.
Penso a quante vite anche questa volta si sarebbero potute salvare o non si sarebbero infettate, se solo si fossero applicati i protocolli di sicurezza sul lavoro già noti e si fosse fatta formazione e fornito idonei e sufficienti presidi individuali di protezione fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
E così a febbraio un piccolissimo ed invisibile virus ci ha colpito con rapidità e spietatezza e ci siamo scoperti incredibilmente impreparati, fragili e vulnerabili.
Eppure la natura ci sta insegnando, come uscirne e che c’è sempre la possibilità di un riscatto.
Infatti l’uomo l’ha sfregiata più volte nei millenni, per assecondare le sue comodità ed i suoi egoismi, e lei sempre coraggiosa durante questo nostro isolamento sociale ci ha dimostrato come ci si può riprendere più forti e rigogliosi.
In questo periodo di isolamento sociale se abbiamo imparato, che dalle tragedie si riesce ad uscirne solo se uniti, se abbiamo capito il valore di appartenenza alla collettività, se abbiamo afferrato, che la sicurezza sul lavoro non è un lusso superfluo ed inutile, se abbiamo compreso, che può esistere una normalità diversa da quella che abbiamo conosciuto finora e nella quale al centro dobbiamo porre l’uomo con le sue possibilità e soprattutto la sua unicità, allora ce la faremo a sconfiggere questo virus e questa crisi economica mondiale.
Altrimenti per un tempo indefinito rimarranno le macerie di questo dramma collettivo ed in particolare disoccupazione e povertà.
E’ importante comprendere che adesso più che mai è fondamentale il contributo di tutti senza alcuna distinzione ed in qualsiasi condizione fisica, perché non dobbiamo risollevare l’economia di questa o quest’altra categoria o di uno specifico settore produttivo, ma dobbiamo riabilitare tutta l’umanità nei suoi obiettivi e valori.
Tutti possiamo contribuire come gocce di un immenso mare, sicuramente piccolissime, ma sempre utili ed irrinunciabili.
Facciamo che lo slogan “Nessuno deve rimanere indietro” non sia fatto solo di parole, ma sia il punto di partenza di una nuova società che si muove e lavora all’unisono per diventare più umana e solidale.
Buon 1° maggio a tutti
Il Presidente provinciale
FAND – Lecco
Silvano Stefanoni