ACQUA PUBBLICA/MAGNI: “COLLABORAZIONE, OVVERO SUPREMAZIA DI LARIO RETI…”

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Sandro Magni del Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica e i beni comuni. Tema: gli sviluppi societari di Idrolario e il paventato fallimento di quest’ultima azienda.
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Gent.le Direttore

Ne avevano ben donde i rappresentanti dei Comuni dell’area delle “larghe intese” d’essere soddisfatti dopo la nomina dell’amministratore unico di Idrolario.

Certo la loro marcia trionfale era stata stoppata dalla lettura della delibera del Consiglio Provinciale, che non andava esattamente nel senso dei loro desideri, che, contrariamente al loro comune lavorio nella conferenza dei Sindaci dell’ATO, richiedeva in modo cogente che l’affido del servizio idrico lecchese dovesse essere conferito in house ad Idroservice, solo e allorchè Idroservice avesse avuto i requisiti di essere una società in House. Cioè di essere una società di primo livello ed essere quindi scorporata da Lario Reti Holding.

Certo la soddisfazione non era piena, perché il colpo grosso, tentato durante l’Assemblea con toni, apparentemente concilianti, non è riuscito: ovvero dare indicazione al prossimo Amministratore di effettuare come prima operazione di riassetto societario di Idrolario il trasferimento della gestione del servizio idrico a Idroservice, attraverso quella, che in gergo si chiama, cessione di ramo d’azienda.  Se il colpo fosse riuscito, ci si sarebbe trovati di fronte a un fatto quasi compiuto, di inglobamento invece in Lario Reti Holding, che è il sogno costante del nuovo/vecchio Amministratore. E se non fosse così quale occasione  migliore per i Sindaci di disfarsene e rinnovare completamente le due società? Quella di Lario Reti e quella di Idrolario.

Invece il rinnovo c’è stato solo per  Idrolario, in nome del nuovo e della collaborazione.

E’ stato infatti quello della collaborazione un termine che si è sprecato durante la Assemblea di Idrolario. Un termine che ha trovato la sua festificazione nella parola “integrazione” solennemente messa nel così detto documento di indirizzo strategico, il “lodo Canzi”, infine approvato.

Sì, perché è sempre difficile ottenere due piccioni con una fava (fava sta in questo caso per assemblea). Occorreranno più assemblee. Ma la nomina del nuovo amministratore, finalmente darà il destro perché le due società non siano più conflittuali, in futuro; ovvero, tradotto in termini spiccioli, perché Idrolario e il suo amministratori siano molto arrendevoli nel posizionarsi nei confronti di Lario Reti Holding e delle sue volontà.

Questo è il senso della collaborazione. Credo. Aspettando smentite.

Se le cose saranno così, a fronte del macigno (provvisorio?) della delibera provinciale, non c’è da sorprendersi, se le prossime mosse del nuovo Amministratore, che nel suo curricolo vanta performance di curatore fallimentare, che Idrolario venga messa nelle condizioni di fallire.

E’ questo e solo questo, probabilmente, il senso della collaborazione. Parola apparentemente paritaria, in realtà parola che implica supremazia di Lario Reti Holding. E degli interessi finanziari che, travalicano l’hybris presuntuosa dei Sindaci delle “larghe intese” che immaginano di controllare, quello che invece sfugge al loro controllo.

Alessandro Magni
del Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica e i beni comuni