STORIE DELLA LINGUA ITALIANA:
PARLI DEL DIAVOLO, COSA SPUNTA?

Diavolo“Hey, hai sentito di Maria? Si è mollata con Simone, dicono che lui sia stato con la migliore amica di lei!”
“Ciao ragazze!” proprio dietro di loro, arriva immancabile.
“Hey, Maria! Come va? È un po’ che non ci si vede!”.

Esatto. È sempre così, quando si parla di qualcuno, o sparla in questo caso, quest’ultimo ci appare all’improvviso. Così come dice il famoso proverbio “Parli del diavolo, spunta la coda”.

Il diavolo in questione, Maria, non è apparso trascinandosi la coda, quanto piuttosto la coda di paglia (vedi prossimo numero) è qualcosa che dimostrano gli interlocutori iniziali. Cosa è spuntato al diavolo in avvicinamento?

Come possiamo precedere il suo arrivo? Basta scorgere un rivolo di fumo, la puzza di bruciato, la coda l’abbiamo esclusa, magari il classico bastone tridente? Oppure una zampa con possenti artigli, il classico colore rosso o il suono rivoltoso proveniente dal proprio torace.

No, se parli del diavolo, a spuntare sono le corna. Ossia, se stiamo parlando di qualcuno, questo magicamente apparirà e nel caso del diavolo potremmo scorgerlo dalle lunghe corna posizionate sul suo cranio.

Martina Panzeri

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