RACCONTO. ‘LE AVVENTURE DI MORSICONE’ DI CARLO VARESI, 16ª PUNTATA

Le avventure di Morsicone
di Carlo Varesi*

Sedicesima puntata

Morsicone trascorse una notte infernale. Aveva brividi di freddo alternati a vampate di calore e incubi tremendi che portavano insicurezza e senso di incapacità a fare qualsiasi cosa.

La mattina, appena il sole era sorto, preferì alzarsi. Pensava ininterrottamente alla cosa che si era riproposto di fare. Andare da Anna la Faina e invitarla a uscire a fare una passeggiata con lui.

Doveva prepararsi e uscire ma qualcosa, come una forza occulta, gli impediva di muoversi. Era immobilizzato su una sedia e non riusciva neanche ad alzarsi.

“Ma cosa mi sta succedendo?” disse fra se Morsicone “forse ho deciso di fare qualcosa che non fa per me, più grande di quanto riesca a realizzare. In fondo io voglio davvero bene ad Anna, mi sono davvero innamorato di lei. E allora cosa sono queste paure che non mi fanno neanche alzare dalla sedia?

Sì, devo razionalizzare la cosa, le emozioni. In fondo cerco solo di concretizzare quello che è il mio sogno d’amore. Sto facendo qualcosa di bello. E allora basta farmi fregare dalle paure e andiamo a vivere questa avventura”.

Con enorme fatica riuscì ad alzarsi dalla sedia e cominciò a prepararsi.

In poco fu pronto. E uscì.

Una sciabolata di luce solare lo colpì e quasi prese ancora paura. Gli venne la tentazione di tornare indietro e di mollare tutto. Ma non lo fece.

Si addentrò nel bosco prendendo la direzione della casa di Anna. La testa gli si annebbiava di pensieri contrastanti.

“Come reagirò quando la vedrò? Cosa le dirò quando sarò al suo cospetto? Che parole userò? Quale sarà la sua reazione? Accetterà di uscire a passeggiare con me? E quando saremo soli di cosa parleremo? Dove andremo?” A tutte queste cose Morsicone stava pensando quando si accorse che oramai era arrivato nei pressi della casa di Anna.

“Ci siamo. Devo bussare ma non ho il coraggio. Io torno indietro e lascio perdere…E se Anna non mi apre?” si disse.

Però non voleva assolutamente demordere. Si avvicinò alla porta, fece un grande respiro profondo, chiuse gli occhi e… bussò. “Adesso arriva” pensò. Passarono cinque secondi, dieci, quindici… Tempo che per Morsicone fu un’eternità.

“Ecco, non mi vuole. Non mi apre neanche la porta…” concluse. Stava già voltando i tacchi e tornando a casa con le pive nel sacco, quando un rumore si sentì. Morsi fu preso dal tuffo al cuore. E la porta si aprì e apparve Anna. “Ciao Morsi” disse “che bella sorpresa. A cosa devo la tua visita?”

Morsicone disse tutto d’un fiato, vincendo la paura e l’ansia: “Anna ciao, volevo chiederti se volevi uscire a fare una passeggiata con me”.

Anna prese la proposta con simpatia e rispose: “Ti ringrazio Morsi, verrei volentieri ma ora sono malata e non posso uscire. Facciamo un’altra volta. Ti va di tornare fra qualche giorno?”

A Morsicone cadde il mondo addosso.  Ma ringraziò e salutò Anna, dicendo che sì, sarebbe tornato fra qualche giorno.

E si diresse di nuovo verso casa, da solo.

Doveva rifare tutto.

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Carlo Varesi vive a Uggiate Trevano (CO), dove si è trasferito anni fa, proveniente da Milano.
Ama scrivere, ha pubblicato due libri e vinto diversi concorsi letterari.

Le avventure di Morsicone è uno dei racconti dell’autore ambientati sul lago di Como.

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