Verso la fine degli anni ’50 del secolo scorso, i cardiologi americani D.C. Jenkins, R.H. Rosenman e M. Friedman ipotizzarono che “uno dei fattori eziologici indipendenti della malattia coronarica fosse una specifica modalità comportamentale ed emotiva di rispondere a certe sollecitazioni ambientali” (Molinari, Compare & Parati, 2006). Era stato infatti osservato che i fattori di rischio tradizionali per la malattia coronarica non erano sufficienti a spiegarne l’incidenza che in quegli anni era in considerevole e, apparentemente, inspiegabile aumento.
Inizialmente la ricerca di focalizzò sull’identificazione delle caratteristiche utili a descrivere il comportamento di “Tipo A” (Type A Behavior Pattern – TABP), caratterizzato da rabbia, ostilità, impazienza, fretta di raggiungere l’obiettivo, smania di successo, linguaggio esplosivo, urgenza e specifiche caratteristiche motorie. La peculiarità del TABP …
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Psicocardiologia. Quale relazione tra malattia cardiaca e personalità di Tipo A e D?