LECCO – Il Cai sta proponendo in questi giorni una rassegna di film del cinema di montagna sul proprio canale YouTube, un regalo per tutti i soci e gli appassionati di questi temi.
La rassegna è organizzata in collaborazione con il Museo nazionale della Montagna di Torino, con Sondrio Festival – Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi – e Parco dello Stelvio. Per domani, giovedì 23 aprile, alle 21, è in programma la trasmissione di “Ciapin – Passi scolpiti nel vento“, dedicato a Daniele Chiappa, alpinista e punto di riferimento storico per il Cnsas Lombardo e non solo.
Tutti i titoli in programma saranno disponibili sul canale Youtube del Cai in prima visione, a partire dalle 21 del giorno indicato e fino a trenta minuti dopo la fine del film, e il giorno successivo in replica a partire dalle 17:30, fino a trenta minuti dopo la conclusione.
SCHEDA DEL FILM
CIAPIN – PASSI SCOLPITI NEL VENTO
Regia: Nicoletta Favaron, Maurizio Camponovo
Produzione: Mountain Film Project
Sceneggiatura: Nicoletta Favaron, Maurizio Camponovo
Fotografia: Nicoletta Favaron, Maurizio Camponovo
Paese: Italia
Anno: 2012
Durata: 18′ 30″
Con la partecipazione di: Pino Perossi, Federico Chiappa, Roberto Chiappa, Ermanno Salvaterra, Fabio Valseschini, Gian Attilio Beltrami, Sandro Pellegatta, Sergio Ainardi, Claudia Milesi, Cesare Mauri, Paolo Schiavo, Franco Foti, Mario Landriscina, Marco Bonanomi, Giorgio Molteni e Alberto Benini.
Ciapin – Passi Scolpiti nel Vento racconta la figura di Daniele Chiappa scomparso prematuramente nel 2008 a soli 56 anni, poco dopo la pubblicazione del libro “Nell’ombra della luna. Storie di soccorso alpino.”, opera che in parte è filo conduttore del documentario. Daniele, giovane alpinista con al suo attivo già salite di prim’ordine, entra nel gotha dell’Alpinismo dopo la prima assoluta del Cerro Torre dalla parete Ovest – Via dei Ragni insieme a Casimiro Ferrari, capo spedizione, Pino Negri e Mario Conti. Ciapin, così veniva chiamato Daniele, aveva solo 22 anni, ma già aveva raggiunto traguardi straordinari. Un incidente in Montagna e la conseguente morte di un amico, però, hanno cambiato in lui la prospettiva della Vita. Non più solo le pareti e le scalate, ma anche e soprattutto aiutare chi si trova in difficoltà. Nasce e si alimenta in lui un fuoco interiore, una passione, una dedizione quasi assoluta che lo porterà a migliorare e rivoluzionare il Soccorso Alpino. Nuovi materiali, nuove tecniche, nuovi approcci verso il paziente, introduzione dell’elisoccorso, ma soprattutto formazione e specializzazione tecnico-sanitaria sono stati da Daniele portati come capisaldi per mettere le basi del Soccorso Alpino moderno come oggi lo conosciamo. Questo contributo fondamentale non è stato l’unico. Nella sua vita ha dedicato molto di sé stesso nell’aiutare il prossimo, nel dare supporto a chi aveva più bisogno, rifuggendo la figura di eroe e di super-alpinista, ma rimanendo sempre e comunque Uomo.