MILANO – 43 misure cautelari hanno scosso in queste ore la politica lombarda, scoperchiando sospetti di tangenti ai livelli più alti dei palazzi del potere con due forzisti al centro delle indagini della procura di Milano. Si tratta di Pietro Tatarella, consigliere comunale di Milano e candidato di Forza Italia alle imminenti europee, e Fabio Altitonante, sottosegretario regionale alla Rigenerazione e sviluppo area Expo.
Inoltre, al vaglio degli investigatori di quella che è stata battezzata “Mensa dei poveri” vi sarebbe anche la posizione del governatore Attilio Fontana mentre si è tornati a parlare di politici collegabili a esponenti della ‘ndrangheta.
Il Corriere della Sera parla di “pulviscolo di ritenuti illeciti nella pubblica amministrazione della Lombardia” e fa la conta dei provvedimenti che imbarazzano i vertici della Regione: 12 arresti in carcere, 16 ai domiciliari, e obblighi di dimora e di firma per i rimanenti.
In totale si arriverebbe a 95 persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere e corruzione, coinvolgendo le province di Milano, Varese, Novara e Monza Brianza. E dopo i precedenti scandali lombardi legati al periodo formigoniano e agli episodi noti come “spese pazze” non sembra, questa volta, che vi siano dei lecchesi coinvolti.