CARTA VETRATA/MATITE LIBERE
E IPOCRISIA IN SALDO

Sabato sono andata in centro alla ricerca di saldi e occasioni.
Ho trovato però quasi solo delle fregature. 
Paillettes e roba di seconda mano.
E non c’è stato bisogno nemmeno di entrare in nessun negozio. 
É bastato andare in piazza Garibaldi, lì all’angolo con via Roma.
Non a caso, e oggi ne era la prova provata, più conosciuto come “el cantun dei ball“.
 
manifestazione charlie hebdoUn centinaio di persone,  fortunatamente poche,  manifestavano per la libertà di opinione. 
Pretesto o testo la tragedia di Parigi di questi giorni.
 
C’erano più fondi di magazzino li che in un outlet dell’usato. 
 

“Lontano dagli occhi, lontano dal cuore”
La canzone del mio amore giovanile Sergio Endrigo è stata la colonna sonora della manifestazione Libere Matite per la libertà di stampa e d’opinione in solidarietà dopo la strage di Charlie Hedbo. 

Erano tutti Charlie. Anche chi Chiarlie proprio, lo si capiva anche bendati, Charlie non è.
E non lo è non perché lo dico io, inutile massaia da nessun soldo, ma proprio perché lo dicevano loro, quando non c’era di mezzo tutta questa facile fratellanza, e c’è da scommetterci lo ri-diranno domani, quando un’altra pagina di giornale sarà girata.

Oggi in Piazza autoconvocati ad intralciare più che altro gli acquisti, c’erano tipi come Luca Redaelli e Federico Bario che gli altri santi giorni stanno con gli israeliani, senza se e senza ma, gli stessi israeliani che sparano fosforo bianco sui palestinesi, anche su quelli che non scrivono e se scrivono sono solo sui banchi di una scuola elementare.

Oggi in piazza loro non erano Charlie quando gli israeliani ad agosto 2014 uccidevano 17 giornalisti a Gaza.

C’erano oggi in piazza, come promotori, chi nel suo piccolo, come Antonio Pasquini, ma non solo, si vantava – lui e il suo partito – dell’editto bulgaro che ha zittito Biagi, Luttazzi e Santoro e tutta quella manica di politicanti e elettori del Pd che stanno per convenienza, ancora oggi, con chi quell’editto ha richiesto ed ottenuto.
Quelli che volevano perfino cacciare Crozza da Sanremo ed erano tutti Silvio altro che Charlie.
Certo non han mica fatto fuoco con un kalashnikov ma la libertà di stampa la volevano ammazzare lo stesso. E non solo quella.

In quella piazza c’era pieno di chi fa differenza se muori a Parigi o a Guantanamo.

In quella piazza c’erano ad intralciar passeggini e sacchetti dei negozi elettori e politici che stavano con d’Alema quando i cacciabombardieri si alzavano da Aviano per buttare bombe e uranio impoverito sui cittadini di Belgrado.
In quella piazza c’erano sindaci, anche il vostro del capoluogo, che mettono a mezz’asta le loro bandiere e poi stanno con i bombardieri e le farlocche missioni di pace in Afghanistan e Iraq, perché noi siamo il democratico occidente.“Reagiremo con più democrazia, più apertura e più diritti” disse il premier Norvegese Stolenberg dopo la strage del 2011.
Qui da noi si vuole invece chiudere moschee, espellere la gente in base al credo, affondare le barchette di disperati nel Mediterraneo e alzare muri di odio.Insomma mi fa un certo effetto, anche se sono in giro per negozi, assistere ad una levata di scudi bipartisan sulla Libertà di stampa e la democrazia…qui la libertà di espressione e di stampa di Charlie non esiste.
E se chi va in piazza pensa che invece qui in Italia c’é vada a vedersi le classifiche.Siamo al 57posto nel mondo, siamo dietro il Burkina Faso, le Isole Comore, il Ghana, la Papua Nuova Guinea, in Europa abbiamo dietro solo la Turchia.E poi 2000 morti di un dio qualunque in Nigeria, lo leggevo su quattro scarne righe di un giornale, uno dei tanti che porta a casa mio marito…ma nessuno che ha voluto essere nigeriano.
Nigeriano qualunque non è evidentemente soggetto attraente per l’umanità veicolata da un’informazione che deforma.
Fa dolore questo mondo, e forse, ci farebbe un poco meno male se anziché voler essere qualcun altro quando egli muore, ci ricordassimo chi siamo ora che siamo ancora vivi.
Certo noi non ammazziamo la gente, almeno non nel centro delle nostre città.
Delle loro, invece…
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Contenti così… 

Per rispetto verso Charlie credo che sia doveroso dirci chiaramente che: ne io e nemmeno voi siamo Charlie. #jesuischarlie
Non ce lo possiamo permettere.

In alto le libere matite. Spuntate.
Domani è un altro giorno e continua tutto uguale.
Lontano dagli occhi lontano dal cuore. 
Ma anche sotto gli occhi.

l’ipocrisia é in saldo.
Correte vi servirà per la prossima chiamata in Piazza
carta vetrata firma