PROSTITUZIONE AL SALONE
MASSAGGI ORIENTALI.
4 CITTADINI CINESI INDAGATI

carabinieri manetteLECCO – Facevano prostituire le lavoratrici dei loro centri massaggi a Garlate e Vercurago, indagati quattro cittadini di origine cinese. Indagini e testimonianze hanno portato alla luce l’attività illegale, pubblicizzata anche attraverso le pagine web.

Arrestato stamane con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione il titolare dei centri massaggi “Tuina”, un cittadino cinese di 44 anni; misure cautelari hanno colpito anche la moglie dell’uomo ed altre due donne, tutte di origine cinese.

L’indagine è iniziata nel gennaio 2014 con l’acquisizione di informazioni inerenti l’attività del centro massaggi di Vercurago, i conseguenti servizi di osservazione hanno portato all’identificazione di diversi clienti, tutti di sesso maschile, i quali hanno confermato la natura delle prestazioni sessuali offerte dalle giovani impiegate, eseguite in sovrapprezzo ai normali massaggi. Anch’esse di nazionalità cinese, alle ragazze veniva peraltro fornito un alloggio attiguo alle sale massaggio.

L’arrestato è stato fin da subito riconosciuto quale gestore del centro, per quanto formalmente fosse amministrato da un’altra donna di origini cinesi. Ulteriori indagini hanno accertato come lo stesso uomo gestisse anche un altro centro massaggi a Garlate.

Gli accertamenti effettuati sul web sono serviti a rafforzare la tesi investigativa. Sono state infatti rintracciate diverse inserzioni corredate da foto ritraenti ragazze orientali in abiti succinti in cui le ragazze si dichiaravano “pronte a tutto per soddisfare ogni desiderio…..Intercettazioni di conversazioni ed analisi del traffico telefonico sono state di supporto alle indagini eseguite dalla Procura della Repubblica e dalla compagnia dei carabinieri di Lecco.

Le responsabilità degli indagati sono state in tal modo individualmente accertate consentendo di ritenere l’uomo il vero e proprio “capo” indiscusso del “gruppo”, formalmente titolare del centro massaggi di Garlate e gestore di fatto, per un determinato periodo di tempo, anche del centro massaggi di Vercurago, avvalendosi della collaborazione di ulteriori due cittadine cinesi e di quella della moglie formalmente preposta alla gestione del centro di Garlate, avendo tutti sfruttato, favorito o comunque tollerato la prostituzione svoltasi all’interno dei locali.