A LECCO TORNA L’INFLAZIONE:
PREZZI A +0,2%), IN NEGATIVO PERO’
LA VARIAZIONE CONGIUNTURALE

PREZZILECCO – Nel mese di novembre cala di due decimi di punto l’inflazione a Lecco anche se rimane in territorio positivo (+0,2%), diverso il segno della variazione congiunturale che registra invece una variazione del -0,2% e che riporta la rotta verso il segno meno (segno registrato nel corso del 2014 per ben 5 volte).

A livello nazionale si registrano non solo gli stessi segni, ma anche gli stessi valori (+ 0,2% la variazione annuale; – 0,2% la variazione mensile).

L’indice dei prezzi locale (base 2010=100) si attesta a 106; allontanandosi sempre di più dal valore più alto dell’anno 2014 (107 registrato nel mese di agosto). L’indice  nazionale è pari a 107,1; il differenziale tra i due indici permane sopra il punto percentuale. (allegato tav. 2)

Il confronto a livello regionale, solo con le città che fanno anticipazione e di cui si conoscono già i valori provvisori, evidenzia una variazione annuale positiva per Brescia (+0,5%), Varese (+0,3%) e Milano (+0,2%). Segno meno per Como (-0,5%) e Cremona (-0,1%). Bergamo è l’unica città che registra variazione nulla.

A livello congiunturale le variazioni sono di segno meno per tutte le città lombarde. Como è la città che registra la variazione più alta (-0,4%), seguita a pari-merito da Milano e Lecco. Le altre città hanno una variazione pari a -0,1%.

La classifica nazionale delle variazioni annuali (variazione tendenziale) colloca Lecco al 25esimo posto della graduatoria (insieme a Milano e Roma). Un terzo delle città hanno registrato variazioni più alte di quella locale, distribuite equamente dallo 0,3% all’1,2% (quest’ultimo è il valore massimo registrato dal Bolzano). In cima alla classifica si conferma la città di  Rimini (-0,7%) seguita da Catanzaro (-0,6%) e Como (-0,5%).

La classifica delle variazioni congiunturali vede Lecco in 11-sima posizione insieme ad altre nove città.  Solo Bari ha registrato una variazione positiva (+0,1%) e cinque città una variazione nulla. Tutte le altre città evidenziano variazioni con segno meno, la più alta è quella di Venezia (-1,2%) seguita da Firenze (-1%).  (allegato: tav. 1)

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di Novembre 2014.

Questi i prodotti, a rilevazione locale e non centralizzata, che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo rispetto al mese precedente:

 

I PEGGIORI TRE                                                         

TRAPUNTA IMBOTTITA

+ 14,5%

MANUTENZIONE CALDAIA

+ 7,5%

GIACCONE IMPER DONNA

+ 7,0%

 

I PEGGIORI TRE (ortofrutta+ittici)

CETRIOLI

+ 31,4%

FAGIOLINI

+ 29,3%

UVA

+ 23,2%

 

I MIGLIORI TRE                                                         

MACCHINA DA CAFFE’ IN CIALDE

– 5,5%

CAMICIA DA DONNA

– 4,7%

BURRO

– 4,7%

 

I MIGLIORI TRE (ortofrutta+ittici)

CAVOLI BROCCOLI

– 20,4%

CAVOLI VERZE

-15,4%

LIMONI

– 10,1%


CARBURANTI

BENZINA VERDE

– 3,2%

GASOLIO PER AUTO

– 2,7%

GAS GPL

– 1,7%

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce queste considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

Alimentari e bevande analcoliche (+0,6%,+0,2%). Ancora una variazione di segno più della divisione in oggetto il cui indice si attesta a 109; un punto e mezzo in meno rispetto al valore registrato nel gennaio scorso pari a 110,5 periodo quest’ultimo dal quale i prezzi dei prodotti alimentari hanno iniziato la corsa al ribasso. Il dato medio nazionale si attesta a 107,8 e il differenziale con il dato locale è pari a 1,2 punti percentuali. Positiva per 2 decimi di punto la variazione annuale.

La classe “pane e cereali” presenta una diminuzione di tre decimi di punto e l’indice della classe si riposiziona sotto al livello base. Tra i prodotti in aumento c’è da segnalare il riso la cui variazione cumulata da inizio anno è superiore al 5%. I prodotti in diminuzione (biscotti frollini, biscotti prima infanzia, merenda preconfezionata) subiscono variazioni con segno meno intorno ai due punti percentuali e tutti hanno un indice inferiore di quasi 5 punti a quello di dicembre 2013.

Ancora in recupero rispetto alla fortissima contrazione del mese di settembre la classe delle “carni” (+1,1%), il cui indice si avvicina sempre di più a quello base. Le variazioni registrate sono in parte da imputare al periodo di rilevazione (stagionalità) e in parte dovute alla fine di promozioni in corso nei mesi precedenti. Forte la variazione di segno più per petto di pollo, petto di tacchino e coniglio, tutti prodotti calati nei mesi precedenti, ma mentre i  primi due a novembre si posizionano sopra il livello base, il terzo registra ancora un prezzo inferiore di 10 punti a quello di riferimento.

Stabile la classe “latte, formaggi e uova” nonostante all’interno le variazioni di prezzo interessano parecchi prodotti.  Segno più per fontina, asiago, stracchino o crescenza, formaggio spalmabile, segno meno per parmigiano reggiano, grana padano e fior di latte.

Importante variazione di segno meno per “olii e grassi” (-2,3%), il cui indice si porta sotto il livello base. La diminuzione è da imputare al forte calo del burro e dell’olio d’oliva e a quelle, meno consistenti, di olio extra vergine d’oliva e olio di mais.

Stabile la classe “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi”. Recuperano l’aumentano del mese precedente i cioccolatini, mentre l’ovetto di cioccolata fa registrare un aumento di un punto percentuale.

Consistente variazione in aumento della classe “caffè, te’ e cacao” (+1,6%), il cui indice si riporta sopra quello base. Aumenta sia il caffè decaffeinato che quello tostato, leggera variazione in aumento anche per quello in cialde e per il cacao.

La classe della “Frutta” registra una forte variazione di segno più (+2,8%). I prezzi degli ultimi due mesi sembrano voler recuperare il consistente calo registrato nella prima parte dell’anno. Quasi tutti i prodotti rilevati presentano variazioni di segno più. Tra i prodotti “rilevati in stagione” l’uva e le arance registrano le variazioni più consistenti (rispettivamente +20% e +9 punti in più rispetto al mese di ottobre); ma a livello annuale la situazione è diversa, l’uva presenta un indice superiore di 14 punti a quello base e le arance registrano un indice di gran lunga inferiore a quello di dicembre 2013 (-25 punti). Ancora in evidenza il calo dei limoni (-10%) il cui indice staziona da più mesi decisamente sopra il livello base e che a novembre si attesta a 118. I prodotti appartenenti alla classe “Vegetali” segnalano un aumento di 3,9 punti da attribuire a dinamiche stagionali: aumentano di oltre 20 punti i fagiolini, le zucchine e i cetrioli, diminuiscono di altrettanti punti i cavoli broccoli e più in maniera meno consistente le verze (-15%). L’indice della classe si attesta a 94 e pertanto ancora sotto a quello di riferimento.

L’indice della classe “prodotti ittici” evidenzia un aumento di quasi mezzo punto percentuale. Aumentano i molluschi, i crostacei e il pesce fresco sia di mare di pescata che di acqua dolce; diminuisce quello di allevamento. Tutte le varietà di pesce rilevate hanno indici sopra il livello base o prossimo allo stesso, solo le vongole hanno un indice al di sotto di quello di riferimento (indice vongole 90).

Diminuzione per la classe “Acque minerali, bevande analcoliche” (-0,3%). L’acqua minerale, in leggero aumento nel mese scorso, registra una nuova contrazione e si porta a due punti e mezzo sotto il livello base.

La classe “Prodotti alimentari n.c.a.” diminuisce di 7 decimi di punti. La maionese, aumentata considerevolmente nel corso dell’anno, registra una prima contrazione; in diminuzione anche i bastoncini di pesce surgelati e i sughi pronti.

Bevande alcoliche e tabacchi (nulla; +0,1%). Gli “alcolici” segnano una variazione in aumento di 4 decimi di punto da imputare al whisky caratterizzato da un prezzo ballerino in questi ultimi mesi. I “vini” sono sostanzialmente stabili e le “birre” aumentano dello 0,3%.  Stabili i “tabacchi”.

Abbigliamento e calzature (+0,4%; +2,8%). Ancora una variazione congiunturale positiva; la variazione annuale è prossima al 3%. L’indice della divisione si attesta 104,2 (base 2010) e tocca il valore più alto registrato dal 2010; se si considera che fino al 2013 l’indice non ha mai superato quota 102,8 significa che nel corso del 2014 la divisione in oggetto sta recuperando la stagnazione registrata negli anni precedenti. Gli “indumenti” aumentano di tre decimi di punto (più consistenti le variazioni di abbigliamento donna e di minore intensità quelle da uomo e bambino). Le “scarpe ed altre calzature” intensificano l’aumento registrato nei mesi precedenti e l’indice della classe di attesta a 104,6 con un aumento di quasi 5 punti rispetto al livello base. Anche per questa categoria di prodotti si registrano variazioni più consistenti per il comparto donna. Variazione di segno più per gli “Altri articoli di abbigliamento e accessori” (+0,6%) da imputare all’aumento della cintura e stabilità per i “servizi di lavanderia, riparazione e noleggio abiti”.

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,1%; -2,8%). Stabile la divisione in oggetto che permane sotto il livello base. Aumenta il costo della manutenzione della caldaia (in parte l’aumento è da attribuire alla nuova disposizione circa la compilazione del nuovo libretto). Il gasolio da riscaldamento diminuisce di 3 punti e la stessa variazione è registrata dal gas in bombole.

Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (+0,1%; +1,3%).  Variazione quasi nulla rispetto al mese precedente. La divisione è composta da circa 80 prodotti e il 75% risulta stabile, il restante 25% registra variazioni con segni alterni. Le classi “Mobili e arredi”; “Tappeti e altri rivestimenti”; “Riparazione di apparecchi per la casa”; “Beni non durevoli per la casa”; e “Servizi per la pulizia e la manutenzione della casa” presentano perfetta stabilità. Segno più per “Articoli tessili per la casa” (+3,3%) da imputare principalmente all’aumento della trapunta imbottita (il prodotto è stato interessato nei mesi precedenti da promozione prolungata per più mesi che ne aveva determinato il calo, l’aumento rilevato è da attribuire al prezzo pieno del prodotto), per “Riparazione di mobili, arredi e rivestimenti per pavimenti” (+1%) e per “Piccoli utensili ed accessori vari” (+0,4%). Le classi che presentano una variazione congiunturale negativa sono: “Grandi apparecchi domestici elettrici e non” (-1%) ciò nonostante l’indice della classe rimane sopra il livello base; “Piccoli elettrodomestici” (-1,9%) che presenta la contrazione di oltre cinque punti della macchina da caffè in cialde; “Cristalleria, stoviglie e utensili domestici” diminuisce di due decimi di punto (il piatto segna una variazione di segno più dopo la forte contrazione del mese di ottobre e diminuisce la pentola con coperchio e la caffettiera che nelle precedenti rilevazioni, invece, avevano registrato variazioni in aumento).

Servizi sanitari e spese per la salute (nulla;+2%). I prodotti della divisione segnalano stabilità di prezzo, variazione in diminuzione per la classe “altri prodotti medicali” (diminuisce il profilattico e aumenta il test di gravidanza e il disinfettante).

Trasporti (-1,7%; -0,4%). Forte contrazione di oltre un punto e mezzo a livello mensile, che porta l’indice della divisione sotto il livello base e precisamente a quota 98. Nessuna variazione di prezzo per i mezzi di trasporto classificati in “automobili”; “Motocicli e ciclomotori” e “biciclette”. Forte variazione di segno meno per i “pezzi di ricambio ed accessori per mezzi di trasporto privati” (-1,7%) a causa della diminuzione dei pneumatici che erano in aumento nel mese precedente e del navigatore satellitare. I “carburanti” amplificano la contrazione registrata nel corso dell’anno e il livello dell’indice è di 5 punti inferiore rispetto a quello del dicembre 2013. Di seguito le variazioni registrate dai carburanti: benzina verde -3,2%; gasolio -2,6% e gas GPL -1,8%. Nella classe “Altri servizi relativi ai mezzi di trasporto privati” si evidenzia la riduzione del prezzo del noleggio mezzi di trasporto (-2,6%) che comunque ha un indice sopra a quello base di quasi 6 punti. Per quanto riguarda i vari tipi di trasporto passeggeri, nel mese di settembre c’è l’aumento per quelli su rotaia  (+1,7%) e la forte variazione di segno meno del “trasporto aereo passeggeri” (-11% circa ) e quella più contenuta del “trasporto marittimo per vie d’acqua interne” (-6% circa). Nella classe “acquisto di altri servizi di trasporto” si evidenzia la diminuzione del trasloco.

Comunicazioni (+0,7%; -3,7%).  Secondo mese consecutivo e terzo dall’inizio dell’anno (il primo si era registrato ad aprile +0,4%) di valore positivo della variazione mensile. Se pur ancora consistente, si riduce l’intensità della variazione annuale (-3,7%). La classe degli “apparecchi telefonici e telefax” diminuisce dell’1,3% (i telefoni cellulari diminuiscono di oltre 6 punti; gli smartphone aumentano di un punto e mezzo). I “servizi di telefonia e di telefax” registrano un segno più (+1,6%) principalmente a causa dell’aumento di prezzo dei servizi di telefonia fissa.  Stabili i “servizi postali”.

Ricreazione, spettacoli, cultura (-0,2%; +0,3%). In leggera flessione la variazione rispetto al mese di ottobre della divisione in oggetto. Calano i prezzi del comparto informatico, apparecchi fotografici digitali e giochi elettronici. Si segnalano variazioni in aumento per i fiori ornamentali da appartamento e leggera flessione per la rosa (commemorazione dei defunti). Nella classe dei “libri” si segnala l’aumento di quelli di narrativa e dell’e-book download. Contrazione di quasi un punto per i “pacchetti vacanza” (diminuiscono quelli internazionali e aumentano quelli nazionali).

Istruzione (nulla; +0,7%). Nessuna variazione dei prodotti rilevati appartenenti alla divisione in oggetto.

– Servizi ricettivi e di ristorazione (-1,4%; +0,1%). Flessione congiunturale di quasi un punto e mezzo da imputare  ai “servizi di alloggio” (-4,6%) dove diminuisce il prezzo della camera di albergo e dell’agriturismo.

Altri beni e servizi (+0,4%; +0,7%).  Variazione di segno più di quasi mezzo punto percentuale. I “servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza” risultano stabili rispetto al mese precedente. Nella classe “Altri apparecchi non elettrici, articoli e prodotti per la cura della persona” (+0,3%) si rileva l’aumento dello spazzolino elettrico; nella classe “Articoli e prodotti per la cura della persona” si registra la flessione dello smalto delle unghie, del cotone idrofilo e della schiuma da barba e l’aumento, più contenuto, di assorbenti igienici per signora, pannolini per bambino e dentifricio. L’aumento della classe “Assistenza sociale” è da imputare alla variazione di segno più delle rette dell’asilo nido comunale (le tariffe sono rimaste invariate rispetto all’anno scorso, l’aumento della retta è da attribuire alla metodologia di calcolo che prevede il calcolo della retta media ponderata; incide, pertanto, la diversa distribuzione dei bambini nelle varie fasce di reddito). Le “assicurazioni sui mezzi di trasporto” registrano un ulteriore aumento del 2,4% che si cumula a quello già registrato nel mese di ottobre e che porta l’indice a 103,7  (diminuisce quella della moto e aumenta quella dell’auto e del ciclomotore). Nella classe “altri effetti personali” c’è da segnalare la diminuzione del seggiolino auto per bambini e della valigia. Variazione di segno meno per “Gioielleria ed orologeria” (-0,3%) da imputare alla variazione della fede in oro (-0,5%) che da inizio anno è aumentata di 2 punti e mezzo.