LA LETTERA/IL FASCINO
DEL “TURISMO” DI CASA NOSTRA

AlbachiaraEgregio Direttore, sabato mattina nonostante il tempo non promettesse nulla di buono sono salito alla capanna Alpinisti Monzesi con un amico, che in questi mesi aveva sentito parlare dell’asinella Albachiara e voleva vederla di persona. I primi giorni di giugno sono ormai lontani e il simpatico quadrupede è cresciuto, imparando a fare a meno della sua mamma, che di lei proprio non aveva voluto saperne fin dall’inizio della sua avventura sul Resegone.

Pur essendo svezzata da tempo non disdegna però di scolarsi i capienti biberon pieni di latte che il gestore, Luigi Pozzebon, affettuosamente
non gli fa mancare.

Tuttalpiù si fa aiutare da qualche fanciulla o da qualcheattempato escursionista che, a turno, si prestano all’opera di allattamento.

Ponticello unoGiunti a Erve la pioggia ci ha presto raggiunti ma essendo ben attrezzati con mantelle e impermeabili, la cosa non ci ha preoccupati. L’unica difficoltà del percorso l’abbiamo incontrata nel superamento del ruscello  in località
“Camosci” al confine con il comune di Lecco. Il corso d’acqua era gonfio per le abbondanti precipitazioni delle ore precedenti e il ponticello che di solito consente di superare il rio, aveva il piano di calpestio è visibilmente danneggiato. La cosa dura fin dall’anno passato ma nessuno ha provveduto a ripararlo. Che sia questa la nuova modalità per agevolare il turismo e gli escursionisti che intendono raggiungere l’unico rifugio montano della zona? Non
so se riparare il danno sia competenza dei comuni o del neopresidente della Comunità Montana della Valle San Martino ma una cosa è certa: cartelli di pericolo e ordinanze di divieto di transito sul manufatto, in zona, neppure
l’ombra!

La sicurezza può attendere ma quando qualcuno si farà male, all’italiana, c’è da scommetterci che si interverrà prontamente.

LavelloNel pomeriggio il tempo si era messo al bello e allora abbiamo deciso di fare una capatina anche al monastero di Santa Maria del Lavello, a Calolziocorte, per ammirare l’antica scritta che è apparsa durante i lavori di manutenzione in
corso in questo sacro luogo. La notizia l’avevamo appresa dai media locali che tanto hanno pubblicizzato la cosa. Quasi ci siamo sentiti in dovere di andarci ma quando siamo giunti sul posto, di sabato pomeriggio e con i turisti in giro,
abbiamo trovato il cancello chiuso. Anche altri appassionati del genere già presenti in loco ci hanno manifestato il loro disappunto, perché la famosa scritta che indica l’antico “Refrettorio”si trova all’interno dell’area di cantiere e pertanto non è ancora visitabile. Onestamente non si comprende la fretta della Fondazione nel diffondere la notizia, visto che i lavori dureranno almeno fino alla fine dell’anno.

[Lettera firmata]