NEL PRIMO AUTUNNO, COMMOSSE NOTE AI CADUTI IN MONTAGNA

CORO GRIGNA 5 OTT 14 (4)PIANI DEI RESINELLI – Tra le prime fronde che sanno di autunno eccoli, i cantori del Coro A.n.a. Grigna di Lecco, a farci rivivere il ricordo dei caduti della montagna. Siamo nella storica chiesetta dei Piani Resinelli, è la prima domenica di un ottobre incerto, che ricorda l’estate ma che anticipa la frescura della neve.

Sotto una Grigna commossa e intorpidita dalla nebbia, nel silenzio alpino e con grande compostezza, il Coro Grigna canta la Messa dei caduti con l’inconfondibile voce di chi sa penetrare nel cuore e allo stesso tempo lascia la giusta distanza, rispettando il duro ricordo per chi non è più tra noi.

CORO GRIGNA 5 OTT 14Le parole del sacerdote risuonano tra le bianche pareti del cuore sacro dei Piani Resinelli e ci sussurrano il rispetto per la montagna, ci invitano ad abbandonarci al sentiero che Cristo ci ha faticosamente inciso nelle rocce, ci dicono che i bambini sentono Dio mentre salgono per i boschi e gli sguardi attenti della gente intervenuta per questa importante Eucarestia alpestre, confermano che non c’è luogo migliore dove ritrovarci con noi stessi e dove sentire una forte emozione spirituale. La celebrazione, che comincia con l’immancabile Stelutis Alpinis e passando per Maria Lassù arriva con eleganza e delicatezza alla conclusione, lascia il passo a un breve concerto dedicato a coloro che “sono andati avanti” omaggiando i caduti e cantando le montagne, in modo particolare La leggenda della Grigna e, per non offenderlo, el Resegun.

CORO GRIGNA 5 OTT 14 (3)Note piene di vita e di lacrime, convinte e certe di essere accompagnate dai cantori del cielo. A sorprendere i presenti l’annuncio del passaggio di direzione del coro che dallo storico fondatore Giuseppe Scaioli, va al già conosciuto Riccardo Invernizzi, suo allievo e attuale direttore de I Vous de la Valgranda, formazione maschile ballabiese.

Dolce e sempre umile il commento di Scaioli che dopo più di cinquant’anni  continua a vivere il “Suo” coro da corista. Ci insegna con questo gesto l’importanza della continuità, dell’affidarsi ai giovani, di prepararli e incamminarli nel futuro donando loro la forza e la gioia di credere nel gruppo e così condurlo affinchè non “affondi”. E Invernizzi, con il testimone tra le mani, a dirigere Signore delle Cime, con la responsabilità e nello stesso tempo l’amore per la musica corale, sempre di poche parole, ci rassicura sempre, alla fine di ogni brano, con un sorriso sincero. Unico il momento in cui dirigono assieme, a specchio, uno il coro e l’altro la gente, che, rapita da un istante magico, abbraccia il coro e assieme i suoi cari caduti.

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E mentre ci ricordiamo del “profumo del sorriso” chi è sui sentieri del Paradiso, fuori incombono le tonalità rossastre che timidamente dipingono i primi alberi d’autunno.

di Michele Casadio
dedicato al M° Giuseppe Scaioli, con affetto