INCONTRO A GALBIATE:
ESISTE UNA CUCINA EUROPEA?

ESISTE UNA CUCINA EUROPEA (3)GALBIATE – Nella serata di sabato, presso l’eremo del Monte Barro a Galbiate, nel contesto di Immagimondo, si è tenuto un incontro intitolato “Esiste una cucina europea?”, presentato dal professor Casto Pattarini, consigliere del Comune di Lecco.

L’idea di Pattarini è nata in occasione dell’annuale incontro tra la città di Lecco, rappresentata da Virginio Brivio, e i rappresentanti delle gemellate di Macon in Francia, Overijse in Belgio, Igualada in Spagna, Szombahtely in Ungheria e Mytishi in Russia.

Per capire la domanda/titolo dell’incontro si è ricorsi ad un questionario sottoposto ai presenti con lo scopo appunto di comprendere, attraverso le risposte, se si può parlare di cucina europea.

“Per tradizione si intende tutto ciò che fa parte del nostro stile di vita” spiega Pattarini, “non dobbiamo guardare al passato, anzi dobbiamo guardare al presente. Dobbiamo inoltre capire che ognuno di noi porta con se diverse cucine: quella lecchese, per esempio, che è diversa da quella italiana, che è comunque dentro di noi”.

ESISTE UNA CUCINA EUROPEA (1)Il questionario ci porta rispondendo alle domande che via via il moderatore pone, a comprendere sempre di più quanto la cucina del nostro continente sia simile. Le prime domande in cui era richiesto di indicare il termine in lingua somala e giapponese per forchetta, ci fa capire ad esempio che è un termine recente, mentre la forchetta si diffonde in Europa, a partire da Firenze, tra il XV e il XVI secolo.

Con la terza domanda si comprende quanti prodotti che sono di uso comune oggi in Europa siano stati importati da altri continenti (ne sono esempio cacao, caffè e pomodori) e che quindi, anche i prodotti che oggi definiamo etnici presto o tardi diventeranno quotidiani.

Scorrendo le domande si capisce che tutto quello che mangiamo, che teniamo in frigorifero e che compriamo fa parte della cucina europea, anche se ormai non facciamo nemmeno caso alla provenienza. L’esempio tipico è la farina per la polenta, l’importante è che faccia la polenta, non da dove arriva. Quindi esiste un qualcosa nella nostra testa che è un modo di vivere e mangiare in puro stile europeo.

L’incontro era preparatorio alla cena che si è tenuta subito dopo, presso il ristorante dell’Eremo, che prevedeva 10 portate cucinate da chef provenienti dalle città gemellate.

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A. G.

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