LA LETTERA/”I MARCIAPIEDI NUOVI
E LE VECCHIE BARRIERE”

CORSO MATTEOTTI MARCIAPIEDE LAVORICaro Direttore, in queste settimane stanno prendendo piede i lavori pubblici mai fatti da anni, di rifacimento strade, marciapiedi e simili, in vista più della prossima, non lontana, campagna elettorale che dell’utilità sociale.

E’ il caso sia del marciapiede di via Grassi, a fianco del Liceo Scientifico, allargato di ben 8 centimetri -qui avanzavano evidentemente dei soldi recuperati da qualche taglio ai fondi per le persone svantaggiate – sia del marciapiede, sempre lì in zona, che costeggia largo Monte Nero davanti alla stradina (via maresciallo Centrone) che porta in stazione.

Il primo marciapiede ha ora i paletti neri che ne delimitano alcuni punti, uno scivolo perfettamente a pelo di asfalto che permette alle macchine di entrare senza il minimo sobbalzo nel grande portone a fianco del bar, ma gli han lasciato nuovamente, all’altezza del passaggio pedonale zebrato, quel fastidioso, incivile, gradino di alcuni centimetri che ne rende precario, difficoltoso e a volte impossibile l’utilizzo per carrozzine elettriche, passeggini e sedie a rotelle. Perché non è automatico, ordinario, logico e obbligatorio, almeno quando si rifanno i marciapiedi (durante la progettazione pare un’impresa da titani, evidentemente), che passaggi pedonali abbiano uno scivolo a raso con la strada?

Anche per il marciapiede lato stazione è in corso un lavoro di rifacimento/allargamento, più o meno della stessa misura in centimetri, la cosa che non si vide e capisce, e che questa piccola lettera vuole provare nuovamente a suggerire – come fatto a suo tempo, anni fa, per i precedenti lavori proprio della via – è perché non è stato previsto l’adeguamento dell’abbattimento delle barriere architettoniche che, per colpa di 5 gradini 5 ora impediscono a chi deambula con fatica, o per nulla, di usufruire di quel comodo – e più sicuro – passaggio verso la stazione ferroviaria che è appunto dato dalla via intitolata al Maresciallo Centrone?

Non si può fare, almeno per metà della lunghezza dei gradini, una piccola passerella per le carrrozzine, i passeggini, financo le valigie se proprio delle persone si ha poca considerazione?

Paolo Trezzi