VILLA MANZONI, DACCO’:
“STORIA QUASI CINQUANTENNALE
DI DISINTERESSE E ABBANDONO”

LECCO – Il taglio dei cipressi fuori Villa Manzoni? Fuori dal celebrazionismo filo istituzionale, riportiamo un punto di osservazione “diverso” dalla grancassa comune: quello dell’ex direttore del Sistema Museale lecchese Gian Luigi Daccò che su Facebook scrive così:

Manzoni era un vero esperto di botanica e si occupò largamante del parco del Caleotto, nonostante questo la vicenda dell’ex parco di Villa Manzoni è una storia molto triste . Vincolato, con la villa, nel 1953 dalla Soprintendenza (il primo caso in Italia di parco vincolato) , venne smembrato negli anni Sessanta per costruirci l’Istituto Parini, nonostante il vincolo e l’occupazione del Municipio da parte dei cittadini contrari allo scempio.

Negli anni Ottanta l’Associazione Amici dei Musei regalò al Comune un progetto di recupero di un noto architetto di gairdini e la Fondazione Cariplo concesse al Comune un notevole contributo per realizzarlo. Il settore Lavori Pubblici , al quale spettava l’intevento, per 10 anni non fece nulla e così il Comune riconsegnò alla Cariplo i fondi.

Da allora cessarono, in pratica, le manutenzioni del parco da parte dell’Uffico Giardini comunale, tranne gli sfalci d’erba. I cipressi non facevano più, a quanto mi è dato capire, parte del giardino della villa ma di alcune pertinenze semiabbandonate dell’Istututo Parini. Questo quindi è solo l’ultimo episodio di una lunghissima (quasi cinquantennale) storia di disinteresse e di abbandono.

Gian Luigi Daccò