OZONO: VALORI RECORD
NEL CAPOLUOGO, SUPERAMENTO
IN ALTRE 4 CENTRALINE

LECCO – In città è meglio guardare con desiderio i nuvoloni bianchi all’orizzonte, perché con questo caldo e l’irraggiamento solare i valori dell’ozono, inquinante in grado di attaccare le nostre vie respiratorie, le piante e anche i materiali, hanno superato i limiti considerati non pericolosi (180 µ/m3)

Valori schizzati, ieri nel Lecchese, in cinque centraline di rilevamento addirittura a 221 microgrammi per metro cubo a Lecco, 212 a Nibionno, 205 a Perledo, 202 a Valmadrera e 191 a Moggio.

L’Arpa regionale comunque afferma che: “L’ondata di caldo afoso ha le ore contate. Così come l’allarme ozono. Oggi sarà ancora una giornata difficile, ma da domani pomeriggio i livelli di ozono tenderanno a diminuire e sabato l’aumento della nuvolosità e la riduzione delle temperature determineranno un rientro diffuso sotto le soglie”.
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dati pubblicati da Arpa Lombardia

L’ozono si forma in atmosfera da reazioni chimiche a partire dalle emissioni purtroppo consuete di ossidi di azoto e di composti organici volatili, solo in presenza della radiazione solare e con temperature molto elevate come in questi giorni. Perciò con il cambio del meteo nel fine settimana, l’episodio acuto in corso è destinato a finire”. Ad affermarlo Bruno Simini, presidente ARPA Lombardia sull’allarme caldo di questi giorni, in una nota diramata dall’Agenzia.

“Con il perdurare dell’alta pressione di matrice africana sulla nostra regione e delle conseguenti condizioni di buon soleggiamento e di temperature elevate, le concentrazioni di ozono in Lombardia si sono assestate su valori elevati, con estesi superamenti della soglia di informazione pari a 180 microgrammi (a partire dalla giornata di sabato scorso) e localmente della soglia di allarme pari a 240 (a partire dalla giornata di domenica scorsa). Con la sola eccezione della giornata di martedì, quando un rientro di aria da est ha parzialmente limitato i superamenti alla zona occidentale della Regione, l’estensione, la durata e il picco raggiunto sono via via cresciuti, fino ai massimi della giornata di ieri (a Bergamo con 287 ug/m3) come già ampiamente illustrato dai mass media.  L’ozono è un forte ossidante, con possibili effetti sulla salute della popolazione, oltre che sulla vegetazione e sui materiali. Restano pertanto fondamentali le buone pratiche già diffuse dalle Asl e dagli enti preposti, come quella di evitare l’esposizione al sole nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle ore 12 alle ore 16” conclude Simini.