UNA PIANISTA LECCHESE
APRE IL FESTIVAL A CARACAS
DEI SOLISTI EUROPEI

Claudia-Schirripa-ItaliaAIRUNO – Si chiama Claudia Schirripa ed è una giovane pianista di Airuno, dove ha da poco fatto ritorno dopo una straordinaria esperienza in Venezuela. Il 6 maggio 2014 ha infatti inaugurato a Caracas l’importante Festival dei solisti europei, affiancata dalla prestigiosa Orchestra Sinfonica Simon Bolivar, rappresentando l’Italia in una manifestazione che raccoglie musicisti provenienti da sei stati dell’Unione Europea.

Come è nata la passione per il pianoforte?
Ho cominciato a studiare questo strumento all’età di sette anni, entrando al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. In realtà la mia passione per il pianoforte era cominciata tre anni prima: una mia compagna della scuola materna prendeva lezioni private e quando andavo a casa sua a giocare mi faceva sempre sentire qualche pezzettino nuovo prima di fare merenda.
Lì il colpo di fulmine: ho immediatamente iniziato a chiedere ai miei genitori di poter suonare il pianoforte, ma loro – pensando che fosse un desiderio passeggero, dettato forse dalla voglia di emulare la mia amichetta – non hanno preso sul serio la mia richiesta.

claudia schirripaFinalmente, dopo due anni di continue insistenze, mia mamma mi ha ha portata in una palestra dove si insegnava ginnastica artistica a vedere una lezione dicendomi di fare una scelta per l’anno successivo: o la ginnastica, o il pianoforte. Probabilmente i miei genitori offrendomi un’alternativa speravano anche di distogliermi da un percorso lungo e faticoso, che avrebbe richiesto tanto studio: ma la mia scelta è stata immediata, senza nemmeno l’ombra di un dubbio.

Come sei arrivata al Festival dei Solisti Europei?
Tramite l’Istituto Italiano di Cultura di Caracas che mi ha scelta per rappresentare l’Italia in questa terza edizione: è’ un Festival che si svolge per celebrare il “compleanno” dell’Unione Europea che è il 9 maggio.

Cosa hai suonato?
Il programma prevedeva per tutti i solisti che claudia schirripa1arrivavano da sei stati europei differenti (Italia, Germania, Austria, Francia, Spagna, Portogallo) tre concerti: uno da solisti con una delle Orchestre del Sistema in Venezuela e gli altri due in forma di una presentazione di quindici minuti nel Centro Culturale di Chacao e a Casa Amarilla (sede governativa). Io ho avuto il grandissimo onore di aprire il Festival il 6 maggio suonando il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 16 di Grieg nella bellissima sala grande di Fundamusical (sede del celeberrimo Sistema ideato dal Maestro Abreu e appoggiato dal Maestro. Abbado) accompagnata dalla prestigiosa Orchestra Sinfonica Simon Bolivar, famosa in tutto il mondo. A dirigere c’era il Maestro Joshua Dos Santos, assistente di Gustavo Dudamel. E’ stata un’esperienza unica e indimenticabile.

claudia schirripa3Ci sono differenze tra Italia e Venezuela per quanto concerne lo studio della musica?
Il Venezuela è’ un mondo totalmente diverso dall’Italia, a partire dall’impostazione dello studio musicale nei giovani. Lì ho potuto davvero percepire la gioia di fare musica, l’entusiasmo e il divertimento nel suonare, dove si favorisce l’aspetto musicale a quello tecnico – che comunque è alto. Tra l’altro ho trovato sempre un pubblico attentissimo e appassionato, in Italia purtroppo spesso accadono episodi di grande maleducazione anche a concerti di artisti di fama mondiale.

claudia schirripa2Quali sono i tuoi progetti futuri?
Per il futuro spero di avere altre opportunità come questa. Se poi mi si chiede proprio il sogno nel cassetto, mi piacerebbe tantissimo suonare al Palau de la Musica Catalana a Barcellona: l’ho visitato lo scorso novembre e ne sono rimasta incantata. Davvero un posto magico.

Quale consiglio daresti a chi si sta avvicinando allo studio di uno strumento musicale, magari sperando di farlo diventare un lavoro?
A tutti direi di seguire le proprie inclinazioni e passioni, di non demordere quando si incontrano delle difficoltà (anche perché ce ne sono tantissime da affrontare e superare). Spesso accade che si debba rinunciare a tante cose per studiare e in genere poche ore prima di fare un concerto si soffre un pò: ma dopo è un’esplosione di emozioni e ci si sente bene con se stessi. Una sensazione impagabile e difficile da descrivere a parole. Provare per credere!

Chiara Vassena