SANITA’, L’OSPEDALE DI LECCO
REPLICA AI 5 STELLE: “L’ISPEZIONE NON ERA POSSIBILE”

ospedale manzoni park 2 - CopiaLECCO – “In merito ad alcune affermazioni reiterate di esponenti del Movimento 5 Stelle e riportate in questi giorni dai media locali“, l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco ribadisce ciò che anche in precedenti occasioni ha già precisato.

Innanzitutto “sottolinea che le procedure radiologiche adottate nei propri presidi ospedalieri e territoriali non comportano alcun rischio per la salute dei cittadini e che gli operatori occupati nelle proprie strutture sono tutti impegnati nel rispetto delle norme previste per la tutela dei lavoratori e della loro sicurezza”.

In secondo luogo l’Azienda Ospedaliera “conferma che la normativa europea sui riposi dei dipendenti è pienamente applicata in base agli accordi aziendali sottoscritti con le organizzazioni sindacali. Ciò nondimeno, in ragione della missione di una azienda ospedaliera chiamata a garantire  la continuità assistenziale, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, può essere previsto, in caso di emergenza,  il ricorso regolamentato a deroghe, a beneficio e a salvaguardia dei bisogni di cura dei pazienti”.

Per quanto riguarda, poi, alcune criticità dell’attività chirurgica rilevate dagli esponenti del MoVimento 5 Stelle, “non risultano all’Azienda Ospedaliera segnalazioni di sorta circa eventuali anomalie organizzative. Gli esponenti del M5S citano, inoltre, la presunta “nomina politica” dei Primari: l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco precisa che l’unico criterio adottato dall’attuale Direzione Generale per la nomina dei Primari è stato esclusivamente il merito, così come riscontrabile dai curricula dei candidati e dai verbali di nomina.

Infine, per quanto riguarda la mancata autorizzazione alla “ispezione” dell’Ospedale di Lecco di esponenti del Consiglio Regionale del Movimento 5 Stelle, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera specifica che “non risulta che un singolo consigliere disponga di poteri ispettivi: ai sensi dell’art. 13, comma 5 dello Statuto Regionale, i consiglieri possono formulare interrogazioni, interpellanze e mozioni e ottenere dagli Uffici di Regione Lombardia e del SIREG informazioni e atti utili all’esercizio del loro mandato. L’art. 19 poi disciplina le attività di inchiesta, ma le affida ad apposite commissioni istituite dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale”.

Per quanto attiene, infine, alle eventuali ispezioni sollecitate da Parlamentari, l’AO ritieie che occorra “rispettare, per il futuro, almeno la regola della richiesta scritta e della motivazione che giustifica la visita ispettiva”.