IMMIGRAZIONE/IL 10% DEI LECCHESI E’ DI ORIGINE STRANIERA, “NUOVI ITALIANI” TRIPLICATI IN 12 ANNI

LECCO – Rapporto della Regione Lombardia – Orim in collaborazione con la Provincia di Lecco: gli stranieri sono il 10% della popolazione del Lecchese, la loro presenza è salita dai 10.500 del gennaio 2001 alla quota di 34.400 unità registrata nel mese di luglio del 2013.

In pratica, il numero degli immigrati in provincia di Lecco è più che triplicato nell’arco di 12 anni. “Il 2013, diversamente dall’anno precedente, per altro, è un anno caratterizzato da un aumento della pressione migratoria – affermano i redattori dello studio Giancarlo Biangiardo e Alessio Menonna -. Complessivamente, in riferimento al luglio 2012, la popolazione immigrata è cresciuta di circa duemila unità”.

Dal 2001 al 2013 le persone provenienti dai paesi est-europei e latinoamericani hanno più che quadruplicato la presenza nel lecchese, gli asiatici l’hanno triplicata, mentre i macrogruppi africani del nord e del centro-sud sono cresciuti più del doppio e nell’ultimo sono aumentati di circa mille unità.

Come ogni anno il gruppo più numeroso permane quello europeo, passato da 3.200 a 12.800 unità. I nordafricani sono passati da 2.700 a 7.200. A guidare la classifica secondo il paese di provenienza è il Marocco con 5.210 persone, poi la Romania (4.090), l’Albania (3.380) e il Senegal (2.510). Seguono Kosovo, Costa d’Avorio, Perù, Burkina Faso e Moldavia.

La presenza di immigrati presenti irregolarmente sul territorio registra un’ulteriore riduzione del fenomeno rispetto all’anno precedente, con un record di minimo storico del 4%, in totale 1.200 presenze irregolari. Per la maggior parte sono uomini, anche se si osserva un decremento nel corso degli anni (dal 70% nel 2002 al 52% nel 2013) a favore di un aumento della quota delle donne (dal 30% nel 2002 al 48% nel 2013).

L’età mostra che, a livello lombardo, Lecco è al di sotto della media regionale per il genere maschile (35 anni) e in linea per quello femminile (36 anni) segnando un abbassamento di età rispetto al 2012 per entrambi i generi.

Il titolo di studio mette in luce una prevalenza di diplomi di scuola secondaria superiore e dell’obbligo (78%), mentre i senza titolo sono circa l’11%, così come i laureati. La condizione lavorativa mostra come un immigrato su tre sia occupato in maniera regolare a tempo indeterminato.

La quota di disoccupazione cresce dal 18% nel 2012 al 24% l’anno successivola maggior parte degli uomini sono operai nell’industria (38%), mentre il 27% delle donne lavorano come assistenti domiciliari e il 19% come addette alle pulizie. Gli studenti aumentano dal 4% nel 2012 al 9% nel 2013.

La religione professata dagli stranieri evidenzia che i musulmani sono stabili al 57% in questo ultimo biennio e quelli che professano la religione cattolica aumentano al 27% mentre le altre religioni cristiane rimangono invariate (11%).