CARTA VETRATA/TOAST BRUCIATI
PUR DI NON VEDERE MAGNI ALLA TV

Tornando dal lungo ponte più piovoso che riposante, riprendo in mano insieme alle chiavi di casa io il mio portatile e mio marito i giornali locali.

Poso le valigie, tolgo le scarpe, mando mio marito a fare due panini caldi di là in cucina e sfoglio un poco la stampa sul web.

Accendo la tv ancora elettrizzata dalle 12 ore non stop della canonizzazione di due papi. La tv intendo, par di vedere la sagoma bianca a schermo ancora spento e aspetto quell’altruista di mio marito che è certo come l’impennata dei souvenir religiosi, che si sta mangiando tutte le olive snocciolate e pure la maionese direttamente dal tubetto.

Ho visto tutti i siti, ho letto più di metà delle mail – mia suocera mi ha già chiamato per andare a riprendermi almeno due dei tre figli – e mio marito è ancora di là in cucina.

Non c’è Jessica Lange ma ho paura che abbia preso un colpo.

Se ci fosse di là Jessica Lange glielo tirerei io un colpo. A lui.

E allora lascio giù il mio ipad, mi tiro su dal divano e vado di là. Scalza. Seguo, inconsciamente, l’odore acre di toast bruciato.

E lo trovo lì, mio marito non il toast, seduto, davanti ad una pila sfatta di giornali, lo sguardo fisso davanti alla porta finestra che dà sul terrazzo, faccio un passo avanti, si gira.

Non subito ma si gira.

E’ vivo, un buon segno. Forse.

Si gira, sospira certamente pensando da quale lato prenderla, studia come dare una spiegazione stringata ed esauriente che eviti un’altra dozzina di domande dopo quelle che pare si sia fatto lui e mi bofonchia:

MAGNI IN TVMinchia il consigliere comunale Magni ha scritto altre tre lettere senza senso. Nello spazio di un ponte.

Siamo gli unici che han staccato e siamo andati via o se le son sorbite tutta la città?

Quando vuole mio marito ha la capacità come nessuno di abbellire il brutto, drammatizzare il banale, eccitare l’ordinario.

E cosa di meglio per spiegarmi le lettere da statista, da Bobbio, inteso come località sciistica amena non come il filosofo piemontese, dell’afono consigliere comunale della sua fu maggioranza?

Uno, per capirci, che in questi 4 anni ha fatto, in Comune, più o meno lo stesso numero di proposte di Berlinguer negli ultimi 30 anni. Zero. Uno per sopraggiunti impedimenti. E’ morto nell’1984. L’altro, quello non ancora dichiarato clinicamente morto, è appunto Magni. Uno stakanovista delle occasioni perse.

Scoppia Metastasi e giù di brutto. Gli è partita la biro.

Questa volta dimenticata la tesi del complotto come un ubriaco dimentica la sbornia, si sta ricostruendo un mestiere come consulente a tempo pieno di tutto ciò che domani, si presenterà alle elezioni e a cui si proporrà di essere messo in lista. Lui o uno della famiglia.

E’ il famoso terziario avanzato: inesauribile fonte di nuovi incarichi.

In un’altra lettera mette al muro il Sindaco più reo di non avergli dato a suo tempo un Assessorato che per la slavina delle intercettazioni. Si capisce dall’astio.

In un’altra lettera ancora punta invece il dito sul consigliere Chierico, come un novello Pasolini lo accusa: Io so, non ho le prove ma so.. cosa so dimmelo tu Chierico però, per favore perché non ci sto capendo una fava.

Magni è deciso ad andare fino in fondo vuole sapere tutto.

Magni ha altre domande per Brivio.

Mio marito, si alza dal tavolo, nessun ictus, e mi sussurra:

Brivio non ha risposto alle precedenti domande di Magni

Anche perché Magni non gliele ha mai fatte.

– Il Toast è bruciato. Niente cibo davanti alla tv.

– Usciamo a cena. Metti che c’era Magni in tv.

– Per me, mio marito, li ha bruciati apposta i toast.

carta vetrata firma

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