LA LETTERA/”LA CITTA’ BRUCIA
E BRIVIO SUONA LA CETRA”

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Paolo Trezzi

Il mio voto – e la mia sfiducia – beninteso vale uno e quindi conta uno. Però mi si dica se bisognava attendere così tanto.

Lecco accumula problemi, colleziona drammi, disoccupazione e spreco di denari pubblici, mastica uomini, lavoratori e imprese, ma non reagisce. Appesantita. Stanca.

Mentre la città è ferma più di un trattore scassato senza ruote e con il freno tirato grazie alla corrente maggioritaria dei venditori di fumo, dall’inizio del mandato, sta affrontando la questione con la mentalità e i metodi di uno spot pubblicitario, di un tavolino con le tre carte in metropolitana.

Da 4 anni non sta facendo pressoché nulla o l’opposto di quanto i comunicati stampa o la sua campagna elettorale volevano farci credere.

Troppi consiglieri sfuggiti al controllo della concretezza e della sostanza, potrebbero agitare Delibere da loro votate a favore di aumenti della tassa rifiuti, dell’Irpef comunale, del numero delle sale scommesse, del biglietto del bus, dello spreco di milioni di euro tolti dalle tasche dei lecchesi per far posto al fumo.

La città brucia precipitando sempre più in una crisi economica e sociale e Brivio suona la cetra.

E populisticamente si dà tutta la colpa al Patto di Stabilità. L’Amministrazione invece ha più gli occhi bendati che le mani legate. Non si vede una linea programmatica, un cambio di rotta. Sebbene lo slogan della campagna elettorale di Brivio era: “E’ ora di cambiare”.

Piangono e aumentano tutto ma non sono stati in grado, in 4 anni, di utilizzare la leva prima sull’Irpef e poi su ICI e IMU per far pagare ai ricchi e agevolare chi fa più fatica. Potevano usare, come prevede la Legge, le categorie catastali. Han colpito invece famiglie e piccoli negozi.

Malgrado la Legge lo permetta (la 163/2006), non hanno nemmeno provato a ridurre l’importo dell’Appalto per la Raccolta rifiuti. Potevano risparmiare fino al 20%, su uno che costa oltre 4 milioni di euro (annui)…son soldi. E questo vale anche per l’Appalto Mensa nelle scuole.

Malgrado la Legge lo consentisse potevano riscattare a gratis o quasi i lampioni dell’illuminazione pubblica da Enel, han preferito pagarli (senza un’adeguata perizia tecnica) 300.000 euro.

Villa Manzoni (scusate se turisticamente è poco) crolla e non è a norma, ma Appello per Lecco chiede soldi per una manciata di comballi e agevolazioni burocratiche per l’Isola privata Viscontea.

Spendono centinaia di migliaia di euro nel bike sharing usato da meno di 5 persone al giorno e poi non han soldi per le buche delle strade. Ma niente. C’erano (e ci sono) 101 modi per non bastonare i cittadini ma è più facile nascondersi dietro il Patto di Stabilità. Poi approvano il PGT così in ritardo da rimetterci oltre un milione di euro di allentamento dello stesso Patto….

Sono stati tolti soldi pure ai disabili, una sfilza di occasioni perse con danni ai cittadini, uno sperpero continuo come gocce da un rubinetto difettoso e io dovevo aspettare il bubbone Metastasi per sfiduciarlo?

Per quanto mi riguarda, fatti alla mano, io l’avevo sfiduciato ben prima. E datemi torto…

Paolo Trezzi